Gestire il VoIp allineando servizi, It e business

Per implementare il Voice over Ip, senza perdere qualità nelle comunicazioni, le aziende devono adottare una visione d’insieme. L’approccio di Ca

Solo attraverso un’integrazione efficace è possibile sostenere la complessità e l’eterogeneità delle tecnologie. Gestire insieme voce e dati implica l’utilizzo di un’unica rete, con il conseguente risparmio in caso di spostamenti, modifiche e installazione di nuovi dispositivi. I benefici del VoIp (Voice over Ip) dovrebbero essere ormai ben noti alle aziende che, infatti, considerano l’implementazione un passo essenziale, per ridurre i costi, migliorare l’efficienza dell’It e creare nuove applicazioni multimediali. L’affidabilità delle reti Ip e la maturità tecnologica dei controlli di qualità del servizio (QoS), infatti, non sono più un ostacolo, ma strade da percorrere. Questi temi sono stati al centro di un recente convegno, organizzato da Ca, in collaborazione con Sda Bocconi e Pres. In tale occasione sono intervenuti vari relatori che hanno esposto la loro visione.


Tra questi, Mauro Solimene (country manager di Ca) ha sottolineato che, «quando si è investiti da un’onda, vi sono due possibilità: o si viene travolti o si riesce a gestirla. La convergenza è l’onda di questo decennio». La differenza, quindi, sta nell’essere pronti. Per far ciò, è importante mantenere uno sguardo d’insieme. Infatti, non sono solo le reti voci-dati a convergere, ma anche servizi di comunicazione e servizi informativi, così come i vari dispositivi. Ondate come questa non si possono evitare. Bisogna affrontarle e adottare le dovute strategie. La soluzione individuata da Ca è Eitm (Enterprise It Management), tramite il quale è possibile gestire e proteggere l’intero ambiente It, compresi utenti, asset e servizi, in modo da soddisfare le specifiche esigenze di business. Ma, è essenziale avere gli strumenti adeguati per una pianificazione attenta delle operazioni eseguite in rete. Se sull’ Ip ci sono insieme telefonia, scambio dati e altre applicazioni, la capacità di organizzarle secondo priorità è decisiva. Bisogna prestare ovviamente particolare attenzione alle metriche dell’utente, tenendo sotto controllo la gestione del servizio, anche nell’ottica di una semplificazione e di una maggiore sicurezza.


Matteo Marzotto (Area Si di Sda Bocconi), invece, si considera tra quelli che “guardano l’onda”, per prevederne la direzione. «L’onda sta arrivando in Italia – dice Marzotto -, ma i primi a vederla sono le grandi aziende. Il tessuto italiano, però, è fatto dalle piccole e medie imprese. È fondamentale, quindi, comprendere quali sono le variabili che possono favorire l’introduzione del VoIp anche in queste realtà».


Bisogna mettere in pratica i vantaggi esistenti e possibili, per aumentare la produttività e utilizzare al meglio le nuove funzionalità. Tra le opportunità più evidenti vi è la riduzione dei costi. Integrando i servizi in un’unica infrastruttura, ci sarà un risparmio notevole, ma solo a patto di ottimizzare tutte le risorse, tenendo conto, quindi, dei costi nascosti. La convergenza non è solo un problema di tecnologie, ma soprattutto di conoscenze. Il mondo applicativo è un ambiente complesso e sensibile, ha bisogno di continue attenzioni, come tutte le cose non semplici. Bisogna, quindi, verificare le prestazioni, monitorarle e gestire le anomalie. «Trasferire le caratteristiche del mondo Ip in quello della fonia è una scelta da fare, tenendo conto delle potenzialità, ma anche dei rischi» conclude Marzotto.


L’importanza di semplificare


Complessità, eterogeneità, aumento degli apparati e dei vendor coinvolti sono alcuni tra gli elementi legati alla convergenza. «Mettere insieme diverse tecnologie non vuol dire sommarle, vuol dire gestirle in un’unica soluzione, che è una cosa molto diversa» afferma Luigi Benocci (Solution Strategist di Ca). Sguardo d’insieme e ricerca di un aspetto unitario in una realtà così complessa sono il primo passo verso una convergenza anche nella gestione. Elemento strategico è la visibilità sui servizi erogati. «Devo sapere cosa vede l’utente finale, – continua Benocci – ricordandomi che l’aspettativa sui servizi vocali è diversa da quella sui dati. Nelle chiamate telefoniche si è meno disposti a sopportare fastidi». Le strategie di gestione di Ca si basano, quindi, sulla necessità di allineare servizi, It e business, senza perdere di vista l’aspetto della semplificazione. Il Network Service Management agisce proprio in quest’ottica, adottando una politica end-to-end, vicina all’utente finale. Essenziale è la segnalazione di alcune metriche, come l’entità dei volumi di traffico, le statistiche sulle chiamate e, soprattutto, il Grade of Service. Non bisogna dimenticare, infatti, che la fonia è un servizio. La convergenza voce e dati implica l’estensione del monitoraggio all’intera rete, necessita di controlli di qualità accurati e frequenti. Unificare diverse tecnologie è efficace solo se si considerano nella totalità, poiché il tutto è sempre più dell’insieme delle parti.

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