Generation:3, consulenza per piccoli passi

Visione orizzontale dell’infrastruttura It e attenzione specifica ai temi emergenti. la società di servizi mette sul tavolo un approccio modulare per le aziende utenti.

11 maggio 2004

Con un profilo di società di pura consulenza, Generation:3 affianca a un approccio di servizio orizzontale sull’infrastruttura It e sugli aspetti di gestione e direzione aziendale un’attenzione specifica verso cinque temi che stanno salendo sempre più alla ribalta.


Questa cinquina di nuovi servizi, disegnati per ottemperare a specifiche leggi, fa leva sulle esperienze maturate lo scorso anno in Italia e in Europa dalla società.


«Tendenzialmente – ha esordito Claudio Franzoni, managing partner di Generation:3 – a parte casi eccezionali, non ci occupiamo di realizzare progetti, ma affianchiamo i clienti nella scelta dei fornitori e dei system integrator».


In particolare, l’azienda vuole dare risposta alle problematiche che gli utenti, indipendentemente dalla loro dimensione, si troveranno a dover affrontare in modo crescente nei prossimi mesi, vale a dire: la protezione dei dati personali (dal punto di vista It e dei processi aziendali), il rischio operativo (in previsione delle normative legate a Basilea II), l’ottimizzazione dei data center (per ridurre i costi di gestione e sviluppare nuovi servizi, senza aumentare il budget di spesa), la sicurezza (per quanto riguarda la comunicazione dati a livello geografico) e le piattaforme aperte (Linux e open source).


«La metodologia da noi adottata è la medesima per entrambe le direzioni di business intraprese – ha proseguito Franzoni –semplicemente studiamo applicazioni pratiche e tangibili che diano indicazioni chiare su quali sono i prodotti che rispondono al meglio alle necessità specifiche dei clienti, anche secondo criteri di economicità».


Una certa attenzione è rivolta alle Pmi, che non possono permettersi di effettuare investimenti elevati in ambito servizi e che hanno, quindi, bisogno di essere orientate.


«Molte imprese – ha detto ancora il manager -, spesso, non sono coscienti del fatto di dover ripensare la propria infrastruttura, interamente o, quanto meno, in alcuni aspetti».


Ed è proprio in quest’ultimo ambito che Generation:3 intende trovare un varco, offrendo soluzioni specifiche, che ammantino l’intera impostazione It e non richiedano esborsi eccessivi.


«La nostra consulenza – ha ribadito Franzoni – è modulare; ci occupiamo, infatti, anche di singoli tasselli, che possono corrispondere a esigenze puntuali del clienti.


I nuovi servizi si affiancano all’offerta standard di Generation:3, costituita dalla metodologia Technology-2-Business (su cui si basano il modulo G3:Genesis e le soluzioni G3:DataCenter, G3:Connect e G3:Open), che inquadra la situazione dell’azienda, disegna e ne realizza la trasformazione tecnologica, personalizzando architetture e modelli finanziari.


È previsto anche il metodo di pagamento G3:Risk&Profit Sharing, applicabile pure a progetti di media dimensione, secondo il quale la monetizzazione avviene, esclusivamente, al raggiungimento degli obiettivi prefissati.


«Abbiamo sposato questa idea fin dalla nascita della società – ha precisato Franzoni -, in quanto troviamo giusto condividere i rischi e i vantaggi derivanti dalla nostra consulenza».


Dal canto suo, il cliente conosce dall’inizio quale parte del costo d’intervento è fissa e quale è, invece, legata al raggiungimento dei risultati. I parametri sono fissati congiuntamente e prevedono un compenso base prestabilito e una commissione percentuale (anche pluriennale) sui vantaggi ottenuti.


«Per ora si tratta di una proposta – ha messo in luce il manager -. Dobbiamo definire la metrica giusta ma, sicuramente, in questo modo la consulenza viene a costare meno rispetto ai normali valori di mercato. Riteniamo che l’iniziativa sia molto conveniente anche per noi, in quanto siamo sicuri che la nostra offerta si basa su indicazioni pratiche e non su modelli teorici».


L’importo del variabile sarà definito a seconda dell’entità della commessa, ma, per motivi inerenti la validità delle informazioni fornite, il modello sarà applicabile solo se il cliente rispetterà la clausola di dar corso al progetto entro tre mesi dal termine della consulenza.


«Normalmente il nostro intervento copre un arco temporale di circa 10 settimane, terminate le quali lasciamo ulteriori tre mesi a disposizione del cliente» – ha concluso Franzoni -.


Oltre tale limite, le assunzioni che abbiamo indicato potrebbero correre il rischio di essere sorpassate e quindi invalidate”. Un’ulteriore condizione riguarda la supervisione da parte di Generation:3 al progetto.

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