Gartner: ecco perché bisogna prepararsi ai disastri

La società di ricerca ha spiegato in audioconferenza la criticità dei sistemi di backup e recovery.

Nella giornata di mercoledì, all’indomani degli attentati che hanno colpito New York e Washington, gli analisti della società di ricerche Gartner hanno organizzato un’audioconferenza per offrire la propria consulenza in materia di disaster recovery e “continuatività” delle operazioni di business. Gartner invita con urgenza tutti gli imprenditori a prepararsi, perché il mondo degli affari negli Stati Uniti è cambiato per sempre. Un folto gruppo di esperti specializzati in materie come il cyberterrorismo e i disastri non-informatici ha partecipato all’evento per suggerire e rispondere alle domande dei clienti. Gli attentati al World Trade Center e al Pentagono sono la prova evidente della vitale necessità di pianificare gli interventi e le procedure di ripristino in caso di fatalità. Con toni ancora più drammatici Gartner sottolinea il bisogno di riesaminare a fondo tutti gli aspetti della vita economica della nazione a fronte dell’improvviso determinarsi di un quadro caratterizzato da un marcato stato di allerta terroristico e, forse, da una possibile situazione di guerra. French Caldwell, uno dei responsabili delle ricerche in Gartner, ha invitato tutti a “non reagire pensando che questo tipo di incidenti debba essere isolato, che una simile eventualità non possa ripetersi in futuro. I dirigenti che dovessero pensarla così potrebbero trovarsi in condizione di non poter più assicurare l’esistenza della propria impresa”. Senza un piano per la gestione degli eventi di crisi, le aziende non sono più in grado di affrontare la realtà di oggi. Pesanti potrebbero essere le conseguenze sul business e sulle relazioni internazionali: secondo Caldwell le restrizioni imposte dalla sicurezza renderanno più complicati i rapporti d’affari con l’estero e anche lo scambio di informazioni sensibili potrebbe diventare più difficoltoso. Un altro analista, Richard Steinnon, ha invece lanciato l’allarme sui possibili futuri attacchi rivolti alle infrastrutture tecnologiche, anche da parte di cyberterroristi.

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