G.a.s. un nuovo brand per i videogiochi

Non si tratta di un publisher o un distributore, ma di corner piazzati all’interno per ora di Vobis e più avanti in altri punti vendita. Con una commmessa virtuale

Si chiama G.a.s, non vuole essere l’acronimo di nulla, ma punta a diventare il brand di riferimento per i videogiochi. Non è un nuovo publisher, non è un distributore, ma una catena di punti vendita nata da pochi giorni che vuole crescere in fretta. Dietro G.a.s. c’è Media Group, casa editrice specializzata nelle riviste dedicate ai videogiochi, che dopo avere sfornato tonnellate di carta su Tomb Raider o le numerose versioni di Fifa e aperto un sito dedicato al gioco on line ha deciso di cimentarsi con la vendita di videogiochi.

Crediamo di avere know how e un polso del settore”, spiega l’amministratore delegato di Media group Roy Zinsenheim che ha deciso di optare per l’apertura dei corner anche perché in realtà, soprattutto fuori dalle grandi città, acquistare videogiochi non è sempre cosa facile. Per iniziare ha concluso un accordo con Vobis che ospiterà inizialmente in otto punti vendita di Roma, Milano e Bologna ma più avanti anche in altri negozi i corner G.a.s. che dovrebbero diventare circa 150 il primo anno e “un numero molto più significativo” entro tre anni.

Si tratta di corner di dimensioni variabili che si adattano ai vari negozi – spiega Zinsenheim – e che ospiteranno giochi per tutte le piattaforme. L’assortimento, la gestione del riassortimento e la scelta dei titoli in esposizione sono i punti chiave della catena”. Gestita da Media group, anche se non vengono escluse forme differenti, G.a.s. impiega il personale del negozio che ospita il corner che è aiutato nel suo lavoro da Sylvia, commessa virtuale che è pronta a rispondere a tutte le domande riguardo i videogame.
Per orientarsi nel complicato mondo dei games l’utente inesperto deve rispondere a cnque banali domande (del tipo: “il videogioco è per te o qualcun altro”) che gli permettono di avere davanti a sé una lista di possibili titoli da acquistare.

La nonna che deve fare il regalo al nipote” è il possibile utilizzatore di Sylvia che sfrutta il database delle riviste di Media group e per questo è in grado di rispondere alle domande anche dei ragazzini più preparati. Ma lo strumento, precisa l’amministratore delegato di Media Group, è utile anche per il rivenditore in crisi sotto le domande di teenager superinformati che si troveranno di fronte a recensioni positive ma anche negative visto che Zinsenheim ci tiene a ricordare che la parte commerciale è completamente separata da quella editoriale.
Catene, ma anche singoli punti vendita, sono il target di G.a.s. che intende però difendere “gli interessi di ogni singolo punto vendita”. Questo significa una distribuzione mirata dei negozi sul territorio e che non ci saranno accordi con altre catene specializzate nell’informatica e che le prossime intese riguarderanno altri tipi di marchi della grande distribuzione.

Oltre a Media Group da qualche mese è arrivata in Italia anche Electronics Boutique, distributore inglese che ha acquistato punti vendita anche in Francia e Germania.
Eb ha acquistato il 70% di K.Eb Italia che possiede una decina di negozi sotto il marchio Software Universe.

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