Free Software Foundation sta con Google

Pur sostenendo che Google avrebbe fatto meglio a sviluppare Android partendo da Java Iced Tea, FSF considera inaccettabili le accuse di Oracle.

“Incoraggiamo Google a respingere le rivendicazioni di Oracle mantenendo un aposizione di principio contro tutti i brevetti software”.
Sono le parole con cui Free Software Foundation (FSF), organizzazione fondata nel 1985 da Richard Stallman che ha come obiettivo primario quello di combattere le restrizioni sulla copia, la redistribuzione e la modifica del software, ha dichiarato il suo “appoggio” a Google nella vertenza avviata a ferragosto da Oracle. Non si tratta di un supporto incondizionato offerto alla società di Mountain View ma solamente la condivisione della posizione di Google.

FSF, attraverso le parole di Brett Smith, puntualizza comunque come Google non sia sembrata, in precedenza, particolarmente interessata al problema dei brevetti software ed aggiunge che la società fondata da Larry Page e Sergey Brin non ha ancora “assunto una posizione chiara o comunque intrapreso alcuna azione nei confronti dei brevetti software”.

Al colosso di Mountain View Oracle contesta l’utilizzo della tecnologia Java sui dispositivi mobili basati sul sistema operativo Android. In una breve nota, pubblicata a metà agosto, Oracle ha dichiarato: “nello sviluppo di Android, Google ha violato in modo diretto, consapevole e ripetuto la proprietà intellettuale relativa alla piattaforma Java”.
Nelle sue contestazioni, Oracle sostiene che Google avrebbe copiato ed incoraggiato terzi nel fare altrettanto porzioni del codice che “governano” il funzionamento di Java. Per Oracle quanto accaduto sarebbe particolarmente grave perché taglierebbe le gambe alla concorrenza in ambito “mobile”, area nella quale la società di Larry Ellison compete con Android proponendo Java ME.

Secondo FSF, Google avrebbe probabilmente evitato l’azione legale promossa da Oracle sviluppando Android a partire dall’implementazione di Java “IcedTea”, distribuita sotto licenza GNU GPL. Tagliente però il commento di Smith che insiste: “non ci sono scuse per il comportamento di Oracle”.
L’ingegnere di FSF prosegue osservando come nel 1994 Oracle fosse oppositrice dei brevetti software mentre ora si rivolge alla giustizia per una causa su questo stesso tema.

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