Free-hotspot.com cresce con i partner

La società irlandese punta a espandere anche in Italia il suo network di hot spot Wi-fi gratuiti

Free hotspot.com vuole crescere in Italia, ma per farlo ha bisogno di
partner. La società che punta a creare un network di punti di acceso Wi-fi
gratuiti in Europa ha nominato un responsabile per l’Italia e ideato una nuova
procedura di accesso al servizio per gli utenti che rispetta le norme del
decreto Pisanu. A Francesco Di Prima, country manager per la Penisola, tocca il
compito di creare il network di installatori e cercare nuovi accordi, per
esempio con qualche catena alberghiera, che favoriscano la diffusione dei punti
di accesso.



Il sistema, che si regge con gli introiti
pubblicitari
, prevede che a carico di chi ospita il punto di accesso
ricadano i costi della connettività e dell’installazione (raramente sopra i
duecento euro). Per il resto hardware e software sono forniti gratuitamente da
free-hotspot.com che agli utenti mette anche a disposizione un numero verde per
l’assistenza. Per accedere al servizio i clienti ricevono una scratch
card numerata che, abbinata alla fotocopia del documento di identità, permette
di rispettare il decreto antiterrorismo varato dal precedente governo.




Quando l’utente si collega è
obbligato

a vedere un spot di una ventina di secondi e altra pubblicità (che in questo caso può essere saltata) apparirà ogni cinque minuti di navigazione solo se durante la navigazione si cambia indirizzo.

Ai partner che effettuano l’installazione la società con sede a Dublino propone anche il 10% dei ricavi generati dalla pubblicità che passa sui pc che utilizzeranno gli hot spot installati. “Per i partner – osserva Di Prima – l’installazione degli hot spot può rappresentare anche un mezzo per entrare in contatto con potenziali clienti”.


L’identikit del canale di free-hotspot.com prevede partner
tecnici, anche rivenditori, con gli skill tecnici necessari per configurare il
router (la società utilizza prodotti Lynksis). “L’obiettivo – spiega Di
Prima – è di avere una trentina di partner che ci permettano di coprire
tutte le città principali oltre ad avere un paio di operatori per regione”
.
Sul sito della società si trova anche l’elenco degli hot spot operativi
che, se installati dai partner della società, hanno anche il bollino verde della
certificazione.

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