Forum Pa: a cosa serve una fiera oggi in Italia

Un’analisi critica del mondo delle manifestazioni attraverso quella che più di tutte, nell’Italia Ict, mostra che il lavoro paga a dispetto delle mode e dei trend.

Parte oggi la nuova edizione del Forum della Pubblica Amministrazione di Roma, ampiamente dedicato all’Agenda Digitale e visibile on-line su InnovaTivi.
Vogliamo cogliere l’occasione del Forum per riflettere più in generale sul cambiamento del panorama fieristico specializzato.

A nostro avviso, l’era delle grandi manifestazioni va verso una ristrutturazione molto forte, sotto la spinta di nuovi media, anche sociali, e di nuove forme di formazione. In realtà le forze che vanno in questa direzione sono in atto già da molto tempo, ma l’inerzia dei grandi sistemi è altrettanto grande e tende a continuare per la sua strada.

Nello specifico del Forum PA, già alcuni anni fa Renato Brunetta, neoministro per la Pa, ne criticò l’utilità, minacciando di farla chiudere.
Non solo non la chiuse (ammesso che potesse farlo), ma continuò a parteciparvi, comprendendo a sua volta la forza di un grande palcoscenico come quello.

Nel corso degli anni il Forum della Pa si è via via riformato, diventando tra l’altro il più grande evento di formazione gratuita della Pa in Italia. È certamente una grande manifestazione, ma questa realtà non è di per sé una garanzia di convenienza complessiva.
Carlo Mochi Sismondi, presidente di ForumPA, è persona preparata, laboriosa, geniale e disponibile. Dietro alla manifestazione c’è attenzione al business e agli equilibri. La sua è una competenza preziosa, che troverebbe certo un impiego migliore all’interno dell’apparato di uno Stato riformatore.

Formazione da casa

Un indirizzo utile per tutte le manifestazioni a forte partecipazione è quello della formazione al personale della Pa.
Anche il Forum ha colto l’occasione, si può dire tra i primi, con una natura molto centrata.
L’organizzazione segue il percorso durante l’anno, con una serie di eventi ed osservazioni di aggiornamento come si deve fare oggi.

Ma quanto il personale della Pa è oggi giustificato a spostarsi fisicamente per seguire sessioni scarsamente interattive per natura, che sono disponibili in diretta streaming, quindi volendo anche in registrata?

Personalmente ritengo che questa sezione di attività del Forum andrebbe finanziata dal settore pubblico, ampliata, resa ufficiale con esami e diplomi, ma rigorosamente on-line e anche con la determinazione di orari opportuni, non forzatamente quelli lavorativi.

E l’interattività delle sessioni va resa possibile o con strumenti ad ampia partecipazione e bassa comunicazione (chat, forum) o con soluzioni a bassa partecipazione e alta comunicazione (audio o video comunicazione con pochi utenti interattivi, al limite hang-out).

Il costo all’utente

A nostro avviso, una fiera è giustificata dall’interazione tra un pubblico che partecipa per interesse, dedicando tempo suo e meglio se pagando per partecipare.
È a questo pubblico che si dovrebbe rivolgere l’espositore, che investe grosse cifre per ottenerne un vantaggio sempre più direttamente economico e sempre meno di affermazione del brand.

Nel Forum Pa, oggi come ieri, gran parte dell’attività dipende dalla presenza di aziende espositrici che fanno la loro proposta ad un pubblico di amministratori della Pa.

È lecito chiedersi quanto le aziende Ict trovino sensato investire forti cifre nella partecipazione alla manifestazione specifica, e se non siano più convenienti altre forme di raggiungimento dei decisori di spesa. Se sono presenti, si dirà, c’è un motivo. A nostro parere, e sottolineiamo che di un parere si tratta, il motivo, se c’era ieri, oggi non c’è più, e resta solo l’inerzia.

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