Fortinet virtualizza la sicurezza

Presentata la nuova release del sistema operativo “light” della casa californiana, migliorato sotto il profilo del supporto alle risorse astratte.

Presente in Italia dal 2004, Fortinet è una società specializzata nelle soluzioni di sicurezza “all in one”, ovvero nelle cosiddette appliance Utm (Unified threat management), che racchiudono, all’interno di un unico apparato, le principali funzionalità di scansione del traffico, individuazione delle minacce e antivirus.

«Le aziende di medie e piccole dimensioni – sostiene il country manager italiano, Joe Sarno – non hanno al loro interno le professionalità utili a gestire una pluralità di tecnologie differenti e le Utm rappresentano, quindi, la soluzione ai loro problemi. Le grandi, per contro, hanno investito molto, in passato, sulle tecnologie di sicurezza, ma spesso con prodotti puntuali. Questo ha portato a una notevole complessità gestionale e, esattamente come è avvenuto in ambito server, la tendenza odierna è al consolidamento. Ecco perché le nostre soluzioni unificate sono particolarmente apprezzate. Ne è prova la nostra crescita, ovvero +35% lo scorso anno sul 2006, che ci ha portato al traguardo dei 20 milioni di euro di fatturato».

Mille le persone impiegate nel mondo da Fortinet, metà delle quali nell’area ricerca e sviluppo. Sulle R&D convergono investimenti pari al 15% del giro d’affari della società. «Dei 300.000 apparati che abbiamo venduto – puntualizza -, il 10% circa è relativo al mercato italiano, che ha contribuito in maniera decisiva alle performance complessive della nostra azienda. I nostri concorrenti non sono in grado di offrire da soli otto funzionalità, quali antivirus, antispyware, filtraggio dei contenuti, firewall, intrusion prevention, antispam, Vpn e creazione di domini virtuali. Per farlo, sono costretti a stringere accordi con almeno un altro vendor e le loro appliance sono, in genere, macchine Intel con dischi fissi che di certo non favoriscono le prestazioni e la facilità d’uso. Noi da sempre abbiamo un occhio di riguardo verso la componente prestazionale. Le nostre Utm sono delle macchine con acceleratore Asic, ovvero un chip al silicio e non un disco che, comunque, ha dei tempi di latenza. Ecco perché la scansione del traffico non rappresenta un collo di bottiglia per il network aziendale, a tutto vantaggio delle performance del sistema. Inoltre, anche il sistema operativo è “leggero”. Forti Os, infatti, del quale oggi rilasciamo la nuova versione, la Mr6, pesa 2 Mb, mentre il file di configurazione occupa solo 40 Kb di spazio».

L’ultima versione del sistema operativo della casa americana vede l’introduzione di 300 nuove funzionalità, con un occhio di riguardo particolare al motore di intrusion prevention e alla virtualizzazione.
La società lavora, infatti, di concerto con carrier e Isp, per fare in modo che le funzionalità di sicurezza siano disponibili ai clienti delle grandi telco in un’unica soluzione virtualizzata. «E i benefici sotto il profilo economico sono evidenti – sostiene il manager – soprattutto visto il modello di pricing, che prevede il pagamento di una licenza per ogni singola appliance installata e non per il numero di postazioni servite».

La società ha anche presentato due nuove alleanze, tese a migliorare da un lato l’integrazione con gli switch ProCurve di Hp e dall’altro, quella con gli acceleratori Wan di Riverbed.

«In futuro – dice Sarno – vogliamo riuscire a migliorare la nostra tecnologia per gli ambienti mobile/wireless, sempre nell’ottica dei servizi per i carrier. Abbiamo rilasciato di recente una nuova versione del nostro sistema operativo in grado di effettuare la scansione dei virus che si propagano attraverso i messaggini multimediali Mms». E se è vero che, a oggi, il fatturato di Fortinet è realizzato per un 35% nelle Pmi, per il 35% con le grandi aziende e per poco più del 25% con le aziende medie, «è nostra precisa intenzione – conclude – incrementare la presenza su quest’ultima fascia di mercato, anche con l’aiuto di nuove partnership».

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