Forrester: outsourcing alla grande in Europa

Da Forrester un’analisi dell’andamento del comparto in Emea. Italia fanalino di coda.

In base a uno studio presentato in questi giorni da Forrester Research, nel secondo trimestre dell’anno i principali outsourcer europei hanno registrato performance complessivamente positive, chiudendo 84 contratti per in valore di oltre 5.4 miliardi di euro.

Nel pari periodo dell’anno precedente, l’andamento era risultato decisamente inferiore: 65 contratti complessivi, per 4,4 miliardi di euro. 

Le aziende con sede nel Regno Unito sono quelle con il maggior numero di contratti di outsourcing, avendo stipulato il 36% di tutti i contratti firmati in Emea, per un totale di circa 2 miliardi di euro.

Le aziende tedesche e olandesi si posizionano al secondo e terzo posto, mentre crescite significative si registrano in Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca.

L’Italia si trova tra gli ultimi posti nella graduatoria relativa al numero di contratti nel periodo in esame, a dimostrazione del fatto che il mercato dell’outsourcing nel nostro paese è ancora in una fase iniziale.

Dall’analisi di Forrester emerge che molti contratti includono oggi bundle di servizi, con una percentuale (63%) decisamente più alta rispetto all’nno precedente. L’outsourcing delle infrastrutture ha continuato a fornire significativi ritorni ai vendor, il 45% di tutti i contratti include servizi di infrastruttura. I servizi di helpdesk e di supporto hanno subito una significativa crescita e si trovano al secondo posto (44%); i contratti relativi ai servizi desktop sono anch’essi aumentati considerevolmente (31%). I servizi finanziari e assicurativi hanno mostrato una forte crescita, superando in numero di contratti il settore governativo. Le aziende di utilities, trasporto e logistica hanno mostrato più interesse verso l’outsourcing, mentre le industrie manifatturiere hanno perso quote.

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