Home Soluzioni Agricoltura La fornitura di latte sarà pianificata con i big data

La fornitura di latte sarà pianificata con i big data

Ibm e la Cornell University, specializzata nella ricerca in ambito caseario, hanno annunciato una collaborazione che utilizzerà il sequenziamento di ultima generazione insieme alla bioinformatica con l’obiettivo di preservare la sicurezza della fornitura globale di latte.

Con l’avvio di questo progetto in ambito lattiero-caseario, la Cornell University entra nel Consortium for Sequencing the Food Supply Chain, un’iniziativa per la sicurezza alimentare che coinvolge IBM Research, Mars, Incorporated e Bio-Rad Laboratories.

Il Consortium for Sequencing the Food Supply Chain è stato fondato nel gennaio del 2015 da IBM Research e Mars, Incorporated. Bio-Rad Laboratories, fornitore globale di prodotti per la ricerca nelle scienze biologiche e diagnosi clinica, è entrata nel Consorzio nel 2016. L’iniziativa di collaborazione sulla sicurezza alimentare sfrutta i progressi nel sequenziamento di ultima generazione per promuovere la comprensione di ciò che rende il cibo sicuro. Il Consorzio sta eseguendo il più grande studio metagenomico in assoluto per categorizzare e comprendere i microorganismi e i fattori che influenzano la loro attività nelle diverse matrici di prodotti alimentari. Il lavoro potrebbe essere esteso al contesto della filiera alimentare, e con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, potrebbe creare nuove informazioni su come i microorganismi interagiscono con un determinato ambiente.

Le possibilità di ampliamento della sicurezza alimentare sono immense: il Dipartimento dell’agricoltura statunitense valuta che ogni americano consumi oltre 600 litri di latte e latticini all’anno. Il cibo fresco come carne, latticini e prodotti freschi sono quelli maggiormente a rischio di incidenti di sicurezza alimentare.

Il latte crudo è l’ingrediente principale utilizzato nel latte pastorizzato da bere, nelle formule per l’infanzia, nei formaggi, yoghurt e in altri comuni prodotti alimentari.

Normalmente i campioni di latte crudo sottoposti a test sono controllati per verificare che essi non contengano gruppi specifici di batteri.

Tuttavia, il Consortium for Sequencing the Food Supply Chain utilizza la comunità di microbi chiamata microbioma per caratterizzare i campioni alimentari ad una risoluzione senza precedenti.

Sequenziando e analizzando il DNA e l’RNA (codice genetico) dei microbiomi alimentari, i ricercatori potranno creare nuovi strumenti in grado di monitorare il latte crudo per rilevare anomalie che generano rischi per la sicurezza alimentare e possibili frodi.

La caratterizzazione di ciò che per un ingrediente alimentare è normale può permettere un’osservazione migliore di ciò che potrebbe invece andare storto. L’identificazione di anomalie sconosciute rappresenta un’importante sfida nel campo della sicurezza alimentare e gravi ripercussioni possono nascere a causa dei contaminanti che fino a quel momento non sono stati identificati nella filiera alimentare.

Mentre numerosi produttori alimentari hanno implementato rigorosi processi atti ad assicurare una gestione idonea dei rischi della sicurezza alimentare, questa innovativa applicazione della genomica permetterà una profondità di comprensione e caratterizzazione dei microorganismi in scala molto più ampia rispetto a quanto sia mai stato possibile in passato.  I ricercatori del Consortium svolgeranno numerosi studi per confrontare i dati di base del latte crudo con le anomalie note al fine di creare modelli comprovati da potere utilizzare per ulteriori studi. Continueranno a fornire soluzioni innovative che possano minimizzare la possibilità che un pericolo alimentare raggiunga il consumatore e a uno strumento per prevenire le frodi.

Il progetto raccoglierà dati genetici dal microbiomo dei campioni di latte crudo in uno contesto di mondo reale presso lo stabilimento di lavorazione casearia e azienda agricola della Cornell a Ithaca, New YorkLa struttura è unica nel suo genere in quanto rappresenta l’intera filiera casearia, dall’azienda agricola, alla lavorazione, fino al consumatore. Questa iniziale raccolta di dati darà forma ad un riferimento di base per il latte crudo e sarà utilizzata per espandere ulteriormente gli strumenti analitici bioinformatici esistenti del Consorzio.

 

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