Firefox ed Explorer: sfida a colpi di download

Microsoft dichiara 2,35 milioni di download nelle prime 24 ore. Firefox cala l’asso dei 6,7 milioni. Tutto questo mentre l’accordo di Microsoft con l’Antitrust si avvicina alla scadenza. Ma cosa è cambiato dal 2002 a oggi?

Una sfida a colpi di download quella tra Internet Explorer 9 e Firefox 4.
Se il browser di Microsoft vanta, nelle prime 24 ore dal rilascio della versione definitiva della sua nona release, 2,35 milioni di download, Firefox va oltre il raddoppio.
Secondo Mozilla Glow, il sito che tiene traccia dei download, in meno di 24 ore si erano toccati i 4,7 milioni di scaricamenti, diventati 6,5 milioni allo scadere della prima giornata.

Gli osservatori, al di là delle cifre comunque importanti, sottolineano come sia i risultati messi a segno da Microsoft, sia quelli di Mozilla siano indicatori di una tendenza importante da parte degli utenti: ogni nuova release porta con sé una serie di miglioramenti in termini di utlizzo, di funzionalità, di sicurezza e gli utenti non esitano ad aggiornare.
In prospettiva, questa tendenza dovrebbe facilitare gli sviluppatori, per i quali è di certo oneroso continuare a supportare tutte le release precenti dei browser. 
Adozioni e aggiornamenti di massa, in effetti, dovrebbero facilitare il phase out di versioni ormai obsolete.

C’è poi un secondo aspetto che alcuni analisti merita di essere analizzato.
Nel 2002 Microsoft raggiunse un accordo con l’antitrust americano, che l’aveva giudicata responsabile di concorrenza sleale nei confronti degli altri player avendo utilizzato Windows come leva per imporre Internet Explorer al mercato.
Quell’accordo è ancora valido, scadrà di fatto il 12 maggio prossimo, ma lo scenario di mercato è assai mutato da allora.

Nel 2002, Internet Explorer da solo deteneva una share superiore al 90%, lasciando agli altri solo le briciole di un mercato in piena esplosione.
Nel mese di febbraio di quest’anno, secondo gli ultimi dati diffusi da Net Applications, Internet Explorer è ancora il browser dominante, ma la sua share è scesa a un decisamente più contenuto 57%, seguito da Firefox al 22%, Chrome all’11 e Safari al 6%.


Merito dell’accordo con l’Antitrust?
Non solo, è il parere unanime.
Il meiro va attribuito agli stessi concorrenti di Explorer, che hanno saputo in questi anni diventare alternative importanti al leader di mercato, spesso superandolo o anticipandolo in termini di funzionalità e performance.

E nel caso specifico di Explorer 9 e di Firefox 4, qualcuno ipotizza che sia stata la stessa  Microsoft a segnare l’autogol.
Rilasciando il suo nuovo Explorer solo per Windows Vista e Windows Seven, di fatto ha tagliato fuori un numero significativo di utenti che ancora hanno macchine con cuore Windows Xp.
Un vantaggio che, a una prima analisi, Firefox sembra non essersi lasciata sfuggire.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome