Secondo studi recenti presentati da Jupiter e M:Metrics, il mercato delle suonerie per telefoni cellulari è in fase stagnante. Cambiano le abitudini.
E’ arrivato il momento del declino per il mercato delle suonerie per telefoni cellulari.
Lo evidenziano i dati pubblicati in queste settimane da alcune società di ricerca internazionali.
Secondo M:Metrics, che traccia le abitudini di acquisto di utenti britannici, francesi, italiani, spagnoli e tedeschi, la percentuale di abbonati ai servizi di suonerie che acqustano almeno una suoneria al mese è calata drasticamente negli ultimi 12 mesi, arrivando a toccare, in Gran Bretagna, il minimo storico del 3,4% lo scorso mese di ottobre.
Da parte sua, Jupiter Research sottolinea come nell’ambito dei contenuti mobili, nell’arco di un anno in Europa le suonerie siano scese dal 33 al 29% del mercato.
In termini di giro d’affari, a fine 2007 e per il solo mercato europeo, si parla di 1,1 miliardi di dollari, in crescita del 10% rispetto allo scorso anno, laddove i giochi online dovrebbero attestarsi a 550 milioni di dollari, con una crescita del 33% anno su anno.
In generale, tuttavia, gli studi sottolineano come il fenomeno segni un po’ il passo, con qualche occasionale punta, legata ad eventi particolari, come il “Porque no te callas” indirizzato dal Re di Spagna al presidente venezuelano Chavez e rimbalzato sui cellulari di tutto il mondo.
In generale, si sta comunque perdendo l’abitudine al cambio settimanale della suoneria, tanto che i big player di questo comparto, da Jamba a Musiwave, stanno da tempo cercando nuove vie per il loro business. Di certo sono finiti i tempi in cui Billvoard, oltre alle classifiche dei dischi più venduti proponeva anche quella delle suonerie più acquistate.
Oggi, la concorrenza viene dalle cosiddette suonerie-fai-da-te, registrate direttamente dagli utenti, oppure dalle case discografiche, che propongono brevi brani dagli hit del momento a prezzi concorrenziali.
