Fine d’anno promettente per 3Com

Il vendor Usa ha terminato il Q4 2002 con un fatturato ancora in calo, ma con perdite nette in forte diminuzione e 1,38 miliardi di dollari in cash. Per l’Italia il commento di Riccardo Ardemagni.

27 giugno 2002 Ritorno
all’utile rimandato per 3Com che ha, però, chiuso gli ultimi tre mesi
dell’esercizio fiscale 2002 con risultati superiori alle aspettative di Wall Street. Per il
quarter terminato lo scorso 31 maggio, la società ha, infatti,
annunciato un fatturato pari a 339 milioni di dollari, il 5% in meno rispetto al
trimestre precedente, mentre i margini lordi sono saliti a quota 149 milioni, il
6% in più rispetto al Q3 2002.
Da segnalare, il  risultato registrato
nelle perdite nette, passate dai 236 milioni del trimestre precedente ai
24 milioni di dollari, o sette centesimi per azione, del 31 maggio 2002. Come pure
le entrate nette pro forma che, nel periodo considerato hanno raggiunto i 13
milioni di dollari, o quattro centesimi per azione, rispetto ai due centesimi stimati
in precedenza dagli analisti di First Call. E com’era prevedibile, dopo
l’ondata negativa che negli ultimi tre anni ha investito il mercato It statunitense,
ora tocca all’Europa che, in termini di vendite, negli ultimi tre mesi
del 2002, ha fatto registrare un calo pari all’11%, mentre rispetto al
quarter precedente, l’Asia Pacifico ha riportato un più contenuto -4%. Ancora
una volta, a risentire di più della crisi di mercato è stato il comparto delle
telecomunicazioni, dove CommWorks, la divisione 3Com dedicata a carrier e Isp,
ha fatto registrare un decremento nel margine di contributo che da -9 milioni è
salito a -22 milioni di dollari, mentre sono cresciuti esponenzialmente il
business connesso alla connettività e quello del networking.

Ed ecco il commento
di Riccardo Ardemagni, managing director di 3Com Italia, che
testimonia il momento di euforia che in questo momento sta attraversando i
corridoi di tutte le sedi 3Com nel mondo, Italia compresa.
«Dopo il
turbamento degli ultimi anni
– continua Ardemagni – stiamo finalmente
tornando a incrementare il nostro cash che, al termine dell’esercizio fiscale
recentemente conclusosi, ha raggiunto quota 1,38 miliardi di dollari. La parola
d’ordine, in un mercato ancora non del tutto ristabilito, è ora quella di
mantenere i nostri prodotti continuando a investire in ricerca e sviluppo. Un
must, quest’ultimo, a cui nell’ultimo anno l’azienda ha risposto rilasciando 205
nuovi brevetti in ambito tecnologico
».
E l’Italia?
«Se è vero che
la crisi si è spostata nell’area Emea, è altrettanto vero che nei quarter in cui
era l’America a soffrire, i Paesi del Vecchio continente (chi più chi meno)
hanno continuato a registrare un andamento estremamente positivo, anche se
legato alla stagionalità che contraddistingue un trimestre rispetto a un altro.
Per quanto riguarda l’Italia, poi, cresce il numero dei partner che, focalizzati
sul business del Voice Over Ip, ci chiedono di entrare a far parte del nostro
Voice Solutions Program Partner la cui certificazione, a oggi, è stata ottenuta
da una quindicina di aziende, rispetto alle tre-quattro di sei mesi
fa
».
E proprio le tecnologie VoIp, insieme a quelle wireless e security
promettono di essere i business del futuro, soprattutto sul mercato di casa
nostra dove 3Com annuncia di attendersi la conquista di nuove quote di
mercato.  

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