
L’associazione che raggruppa le imprese Ict della Compagnia delle Opere ha presentato a Smau i primi risultati di Innovazione Più, il consorzio creato per favorire l’accesso (e la conquista) di finanziamenti pubblici italiani ed europei delle piccole e medie imprese informatiche
“Piccolo è bello ma se sei solo piccolo è un bel problema soprattutto se si intende crescere e se si vuole accedere al credito o ai finanziamenti pubblici” A parlare è Alberto Daprà presidente della Cdo Informatica, l’associazione “figlia” della Compagnia delle Opere dedicata alle imprese Ict. L’accesso al credito è complesso e richiede una organizzazione e una attenzione continua che molte aziende non possono permettersi anche se fanno sviluppo e hanno la necessità di disporre di risorse finanziarie da destinare alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.
Il paradosso è che, precisa Daprà nel corso della presentazione dell’iniziativa a Smau, “di soldi e di occasioni di finanziamento ce ne sono tante, sia a livello italiano sia a livello europeo”. Il problema come sempre in queste circostanze è di riuscire a cogliere queste opportunità.
Per questo la Cdo Informatica ha dato vita al progetto Innovazione Più, un consorzio che raggruppa 13 aziende che hanno deciso di mettere a fattor comune una serie di competenze e di risorse allo scopo di riuscire a conquistare i finanziamenti pubblici previsti a livello nazionale ed europeo su alcuni progetti strategici.
“L’operazione – spiega Giuseppe Baroni, responsabile tecnico operativo di Innovazione Più – ha portato al conseguimento di importanti finanziamenti su progetti creati dalle aziende del consorzio. Ad esempio sono stati presentati sei progetti all’interno del sesto programma quadro previsto dalla Ue per un valore complessivo di quasi sei milioni di euro e le aziende partecipanti hanno potuto fare lo start up dei progetti grazie a un finanziamento pari a quasi tre milioni di euro a fondo perduto”.
E ora in calendario dovrebbero entrare altri progetti per un valore di circa sette milioni di euro.
La formula di Innovazione Più è molto semplice: “invitiamo tutte le aziende partecipanti a mettere a fattor comune le loro risorse legate alla ricerca e sviluppo – spiega Baroni – con tutte cerchiamo di sviluppare un metodo che ci permetta di lavorare bene assieme e di massimizzare i risultati di ciascuno e poi creiamo competenze per preparare i progetti in modo conforme alle regole di erogazione dei finanziamenti pubblici”.
I risultati si vedono e non solo a livello di finanziamenti a disposizione degli associati, ma anche come nuovo modo di lavorare tra le aziende in cooperazione e collaborazione con gli altri associati.
Il vincolo per partecipare al consorzio? L’associazione alla Compagnia delle Opere. Costo della quota associativa: 300 euro. Impegni? Lavorare assieme ad aziende che magari nel passato erano concorrenti e che adesso diventano partner.