Filemaker scommette sui palmari

Annunciata all’inizio dell’anno è in arrivo la versione 2 di FileMaker Mobile per Palm. Ed entro l’anno per Pocket Pc. La società prosegue così nella strategia volta contrastare con ogni mezzo Access e, soprattutto, Excel.

Già disponibile da qualche tempo sul mercato statunitense, entro la fine del
prossimo mese di maggio dovrebbe arrivare anche nei nostri negozi la nuova
versione 2 di FileMaker Mobile, ossia del software per la gestione dei database
che l’omonima software house indirizza agli utenti Palm per la sincronizzazione
dei propri dati con il computer desktop. Diverse sono le modifiche apportate al
prodotto: sono stati inseriti menu a tendina, il numero di campi disponibili per
record è passato da 20 a 50, sono stati resi possibili il ridimensionamento
delle colonne delle tabelle e operazioni di taglia-incolla. Inoltre, in un paio
di clic, si possono recuperare la data e l’ora del giorno del sistema
(effettuando la sincronizzazione con il pc) per associarli a una
registrazione.


FileMaker Mobile 2 è l’ennesimo tassello che la società inserisce nel mosaico
della propria offerta, già piuttosto nutrita, che nel tempo sta spostando il
baricentro dal mondo Macintosh a quello Windows: oggi, infatti, il 65% del
fatturato deriva da prodotti indirizzati al sistema operativo Microsoft. “Questo
non significa che stiamo abbandonando gli utenti Apple – ha precisato Paolo
Mosca, country manager dell’azienda per l’Italia e la penisola iberica –
semplicemente stiamo notevolmente ampliando il nostro parco clienti presso chi
usa computer Windows”. In effetti, sino a qualche tempo fa sui pc la
competizione era davvero agguerrita in ambito database, ma oggi molti degli
attori sono scomparsi: esempi illustri in questo senso arrivano da dBase e
Paradox. E così si è creato più spazio per chi, come FileMaker, ha perseverato e
che quindi in questo momento si trova a essere il principale competitor del
prodotto più diffuso, ossia Access di Microsoft.
Ma il mercato non sembra
essere ricettivo quanto invece potenzialmente potrebbe essere. “C’è infatti un
problema alla diffusione dei prodotti specifici per la gestione delle basi dati
– ha precisato Paolo Mosca -: ancora oggi i software più usati per questo tipo
di impiego sono i fogli elettronici, Excel primo fra tutti. Su questo fronte c’è
molto da lavorare per far capire che uno spreadsheet non ha la medesima
versatilità e rapidità di implementazione di un database e che determinate
funzioni proprio non le consente”. In questo senso, FileMaker sta chiedendo un
importante aiuto ai rivenditori affinché da semplici reseller si trasformino in
promotori dei prodotti proposti.


 

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