Fatturazione elettronica: la stima dei benefici potenziali per il sistema Paese

La crisi finanziaria ed economica rende ancora più importante concentrarsi su soluzioni innovative, capaci di portare valore ed efficienza per l’intero sistema economico-produttivo: i risultati dell’Osservatorio evidenziano come la Fatturazione Elettronica può realmente annoverarsi tra queste.




La pubblicazione del terzo Rapporto dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano – “Fare sistema: il vero motore della Fatturazione Elettronica”, www.osservatori.net anche per l’archivio delle pubblicazioni – si caratterizza per il tentativo di fornire una valutazione dell’impatto potenzialmente dirompente che può avere una diffusione delle soluzioni sia di Fatturazione Elettronica sia, soprattutto, di Integrazione e Dematerializzazione dell’intero ciclo ordine-pagamento. Tale elemento, naturalmente, rappresenta solo una delle tematiche affrontate durante la Ricerca: si è scelto, tuttavia, di focalizzare il contributo su quello che forse è il risultato più innovativo raggiunto dalla terza edizione della Ricerca.

I benefici per il sistema Paese
Le stime sviluppate nel corso della Ricerca identificano in circa 1,3 miliardi le fatture B2b scambiate all’anno in Italia – in tutti i settori – e in circa 1 miliardo le fatture B2c, prevalentemente legate ai settori energia, telefonia, servizi professionali. A questa numerica di fatture si possono applicare benefici potenziali per ciascuna fattura compresi tra qualche euro e 80 € in funzione del settore e del grado di copertura della soluzione implementata. Il beneficio potenziale per l’Italia – in termini di aumento di produttività – derivante dall’adozione diffusa della fatturazione elettronica risulterebbe compreso tra i 10 miliardi di € all’anno – se le logiche della dematerializzazione fossero applicate alla sola fase di fatturazione – e i 60 miliardi di € all’anno – nel caso in cui l’adozione fosse estesa all’intero ciclo ordine-pagamento. Si tratta di valori compresi tra l’1% e il 4% del PIL annuo.

A completamento di questa vista aggregata, l’analisi dell’Osservatorio ha identificato settori in cui è possibile trovare le pre-condizioni di sistema – standard di filiera e consapevolezza di alcuni grandi attori – necessarie per una più semplice e rapida implementazione. È il caso, per esempio, dei settori Largo consumo, Materiale elettrico e Farmaceutico, che da anni stanno lavorando su queste tematiche tramite l’attività delle relative associazioni di filiera (rispettivamente, Indicod-ECR, METEL e DAFNE) particolarmente sensibili e attive nel perseguire iniziative in grado di favorire la maggior efficienza ed efficacia dell’intera filiera rispetto all’intero ciclo dell’ordine.

Un’adozione estesa dei modelli di integrazione e dematerializzazione del ciclo dell’ordine avrebbe, inoltre, un impatto atteso sulla PA estremamente significativo – prudenzialmente stimato tra 300 milioni di € e 2 miliardi di € di benefici annui, in funzione del modello di adozione – e altrettanto significativa sarebbe la ricaduta potenziale anche sui fornitori della PA.

Una nuova prospettiva: fatturazione elettronica e integrazione del ciclo dell’ordine come leve competitive
In estrema sintesi, dalla Ricerca emerge distintamente che la fatturazione elettronica e, più in generale, l’integrazione e dematerializzazione del ciclo ordine-pagamento possono rappresentare un’importante leva competitiva per il sistema Paese, così come per le singole imprese e la Pubblica Amministrazione: si riducono le attività non a valore aggiunto e si servono meglio i propri partner commerciali, con investimenti tecnologici e organizzativi tutto sommato limitati rispetto ai benefici. La fatturazione elettronica, dunque, non deve essere affrontata in primis come un “problema” di conformità alla normativa fiscale, ma come una grande “opportunità” di ottimizzazione dei processi, sia per le imprese sia per la PA. La prima prospettiva dalla quale analizzare il tema è, quindi, quella del valore per la singola impresa. Tutto il resto – quadro normativo, standard, obblighi di legge – deve seguire, non anticipare, il riconoscimento del valore che è possibile cogliere.

*Alessandro Perego, Paolo Catti, Daniele Marazzi, rispettivamente Responsabile Scientifico, Responsabile della Ricerca e Ricercatore dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione – School of Management del Politecnico di Milano



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