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Fatturazione elettronica, aziende italiane sulla buona strada

Riguardo l’obbligo di Fatturazione Elettronica, che entrerà in vigore in Italia il primo gennaio 2019, la maggioranza delle aziende italiane è già pronta: soltanto il 5% delle grandi imprese e il 9% delle PMI, infatti, non ha ancora deciso come organizzarsi per adempiere all’obbligo normativo o non ne è a conoscenza.

I dati emergono dalll’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano.

Sono anche positive anche le aspettative: il 50% delle grandi imprese e il 34% delle Pmi percepiscono l’obbligo come un’opportunità per ottimizzare i processi aziendali, mentre il 13% delle grandi imprese e il 14% delle Pmi lo vedono come un aiuto per combattere l’evasione fiscale.

La misura, pensata in primis per contrastare l’evasione IVA e stimolare l’ancora scarso ricorso alle fatture elettroniche fra privati (166mila le fatture transitate dal Sistema di Interscambio nel 2017, lo 0,012% del totale delle fatture fra privati, pari a 1,47 miliardi di euro e circa 50 milioni scambiate tramite EDI, pari al 3,3%) potrebbe anche spingere ulteriormente l’adozione di strumenti digitali nelle transazioni fra imprese.

Parallelamente, nel 2017, come ì afferma Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b l’eCommerce B2b tra imprese residenti sul territorio italiano ha raggiunto un valore di 335 miliardi di euro, con un incremento dell’8% rispetto al 2016. Cifra significativa, ma che rappresenta ancora soltanto il 15% degli scambi complessivi fra le imprese italiane, mentre appare maggiore l’incidenza dell’eCommerce B2b di aziende italiane verso imprese estere, pari a 130 miliardi (il 26% del transato totale verso l’estero) “Ci attendiamo che la fatturazione elettronica obbligatoria avrà un impatto positivo sulla futura crescita di questi valori”.

Sono 130mila le imprese che nel 2017 hanno adottato soluzioni di eCommerce B2b, in crescita dell’8% rispetto al 2016, connesse da 470 Extranet che supportano le relazioni con clienti (40%), fornitori (56%) o entrambi (4%).

Il 14% delle Extranet attive è utilizzato anche per gli scambi commerciali con l’estero. Cresce anche l’uso di sistemi EDI per lo scambio elettronico di documenti, con 165mila documenti (+10%) scambiati da 13mila imprese (+8%), di cui un terzo sono fatture. Oltre quattro grandi aziende su dieci (42%) hanno implementato soluzioni collaborative per gestire la relazione con clienti e fornitori.

Obbligo di fatturazione elettronica fra privati

Dal sondaggio condotto dall’Osservatorio su 126 grandi imprese (con più di 250 addetti) e 218 Pmi emerge come nel complesso le imprese italiane siano a buon punto sia in termini di conoscenza sia di capacità di adeguamento alla normativa. Solo il 2% delle grandi imprese e l’8% delle PMI, infatti, ritiene ancora che la normativa sia poco chiara e soltanto poco più di un quinto del campione (21%) ritiene che ci sarà un po’ di confusione sul mercato al momento dell’entrata in vigore dell’obbligo.

Grandi aziende e Pmi si stanno organizzando per farsi trovare pronte all’appuntamento: solo il 5% delle grandi imprese e il 9% delle Pmi non hanno ancora deciso come approcciarsi al nuovo obbligo normativo. Per entrambe il gestionale riveste un ruolo fondamentale, con il 39% delle grandi aziende e il 32% delle PMI che lo adeguerà per adempiere all’obbligo normativo.

Più ampio il divario se si considera la propensione a esternalizzare il servizio, pari al 34% per le grandi aziende e al 21% per le Pmi. Una differenza che si spiega con la maggiore tendenza delle PMI rispetto alle grandi imprese a rivolgersi al commercialista di fiducia (10% per le prime e 1% per le seconde) e a utilizzare i servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (13% contro 1% delle grandi aziende).

Secondo Claudio Rorato, Direttore dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e eCommerce B2b, “L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati è un’opportunità che le imprese devono cogliere per rivedere internamente i propri processi. Solo così sarà possibile sfruttare le potenzialità che si generano grazie al passaggio da una gestione per documenti a una gestione per flussi di dati e dalla dematerializzazione di un documento alla digitalizzazione dell’intero ciclo ordine-pagamento. I benefici di questo passaggio sono evidenti: con l’introduzione della sola fattura elettronica strutturata si possono risparmiare tra i 5,5 e gli 8,2 euro ogni fattura, mentre con la digitalizzazione dell’intero ciclo dell’ordine tra 25 e 65 euro ogni ciclo”.

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