Fatto lo Smau, bisogna fare gli imprenditori

La manifestazione milanese torna con un format definitivo, ma ci vogliono visitatori convinti.

Ma allora Smau non era morto.
Quell’aria da De profundis che spirava fino a qualche tempo fa sembra essersi dissolta. +10% per gli spazi, +12% per gli espositori sono numeri eccellenti soprattutto dopo quel -9% per l’It sparato ieri da Assinform.

Non bisogna esagerare, però, se è giusto sottolineare i problemi del settore, vale la pena mettere in risalto la lenta rinascita di una fiera che, nonostante abbia perso la parte consumer che faceva sempre notizia, è riuscita a mantenere un suo ruolo e a continuare a essere un appuntamento importante per il settore.
 
La partecipazione dei big è un altro segnale importante che premia gli sforzi di Pierantonio Macola che non si è limitato a vendere spazi ma ha costruito un format interessante.

I convegni, ma soprattutto gli incontri della durata di cinquanta minuti l’uno sono stati una tappa importante della rinascita di Smau che non cambierà certo i destini dell’It ma è oggi una rassegna con un preciso ruolo.

Manca solo un’importante affluenza da parte degli uomini delle aziende, industria o commercio che sia.

Sono loro che devono capire che Smau e l’Ict possono essere molto importanti per le aziende.

“Io di informatica non ci capisco nulla” è una frase che può suonare come una condanna a morte per molte Pmi italiane.

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