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Fastweb punta direttamente al 5G

L’accordo annunciato nella serata di ieri, in base al quale Fastweb acquisisce da Tiscali il ramo d’azienda Tiscali Business per 45 milioni di euro, è solo un tassello di una strategia più complessa che ha come obiettivo dare una importante spinta al ruolo di Fastweb nel mondo della convergenza e della connettività per i privati e per le aziende di tutte le dimensioni, grandi imprese incluse.

Lo ha raccontato questa mattina Alberto Calcagno, Amministratore delegato di Fastweb, in occasione di un incontro stampa, nel corso del quale ha annunciato il piano di espansione delle attività della società nell’arco dei prossimi tre anni.

Per Fastweb Fibra, WiFi e Datacenter

Una strategia che Calcagno riassume in una parola, anzi in un simbolo: E3. “Una strategia al cubo: everything, everywhere everyone”, sintetizza, per poi spiegare: “Finora ci siamo concentrati su tre eccellenze: la fibra, il WiFi e il datacenter. Sono tre eccellenze, per le quali investiamo molto, in termini infrastrutturali, per offrire servizi innovativi”.

Per quanto riguarda la fibra, Fastweb ha una copertura del 30 per cento, vale a dire 7,5 milioni di famiglie e imprese raggiunte con servizi UBB (Ultra BroadBand): due milioni con rete FTTH e 5,5  con FTTS (fino al cabinet).
Qui gli obiettivi sono ambiziosi. Si parte con l’aumento della velocità di connessione portandola a 1 Gbps, partendo da Milano e toccando 29 città nel corso del 2017. Si prosegue poi con l’ampliamento della copertura: “Entro il 2020 vogliamo portarla al 50 per cento, coprendo 13 milioni di famiglie e imprese, 5 con FTTH e 8 con FTTS con connessioni a 500 Mbps”.
E a supporto di questa connettività, con l’inizio del prossimo anno la società introdurrà un nuovo modem, Fastgate, che consente di collegare alla rete i device di casa navigando a 1 Gbps anche in WiFi e di utilizzare servizi dedicati via App.

In fase di potenziamento è anche WOW Fi, il shared wifi, sempre più esteso sul territorio nazionale: “L’idea – spiega Calcagno – è quella di concepire ogni città come un campus, offrendo agli utenti la stessa esperienza che hanno a casa anche in giro e in mobilità”.
WOW Fi è di fatto un blend tra hotspot dedicati e connettività offerta da utenti utenti che rendono disponibili i loro modem, ricevendo in cambio altra banda altrove.
Lanciato nel 2014, oggi il servizio copre 800 città in Italia e 1,5 milioni di clienti. L’obiettivo per il prossimo anno è toccare 900 comuni e due milioni di clienti.

Il terzo pillar, infine, è rappresentato dal datacenter. Qui entriamo nella scia della digital transformation. Dopo il datacenter di Milano, 600 metri quadrati, Tier IV, Pue pari a 1,25, entro i prossimi due anni Fasweb intende realizzarne uno a Roma, appena un po’ più piccolo in termini dimensionali, ma sempre Tier IV.
Qui l’obiettivo dichiarato è il mercato dei grandi clienti e, considerato i livelli di sicurezza cui punta la società, probabilmente anche la pubblica amministrazione.

fastweb

Ma è il momento di focalizzarsi sul mobile

A questi tre tasselli, si aggiunge ora il quarto, che rappresenta la vera novità per la società: il mobile.
Certo, Fastweb da tempo è operatore virtuale su rete 3G con Telecom Italia, ma per ammissione dello stesso Calcagno, pur avendo un bacino di circa 600.000 clienti, in forte crescita negli ultimi mesi, la società non ha mai spinto particolarmente questo tipo di offerta, consapevole “dello sbilanciamento tra la qualità dell’offerta sul fisso e quella sul mobile”.
Ora però le cose si preparano a cambiare, in primis con l’arrivo, a partire dal prossimo mese di gennaio, del 4G, ma soprattutto con il 5G.
Fastweb non prende in considerazione un passaggio a LTE e punta direttamente al salto tecnologico verso le tecnologie di quinta generazione con la prima rete 5G ready in Italia.

I vantaggi del 5G

“Diversamente dalle reti tradizionali, il 5G – spiega Calcagno – si basa sulla realizzazione di small cells. Il futuro richiederà la disponibilità di antenne molto più piccole ma molto più numerose, necessarie anche per sostenere lo sviluppo dei nuovi paradigmi tecnologici come l’IoT. Il mondo connesso richiederà una copertura più vasta e pervasiva, fatta di micro celle”.
Per realizzare una rete 5G servono
– una infrastruttura in fibra, e Fastweb dispone di  44.000 km di fibra in 1000 comuni
– punti di rete per ospitare e alimentare gli apparati e fornire il backhauling, e qui Fastweb ha oltre 20.000 armadi di strada
– lo spettro radio e oggi Fastweb, anche grazie all’accordo con Tiscali siglato ieri, ha a disposizione 40 MHz a frequenze 3.5, perfette per il 5G.

Calcagno insiste sull’importanza dei cabinet: “I nostri – spiega sono per metà vuoti, dunque sono già in grado di ospitare gli equipment che hanno bisogno di luoghi sicuri e di elettricità. Ogni cabinet può gestire dalle 10 small cell in su e noi contiamo di portarli entro il 2020 a 50.000 su tutto il territorio”.
I competitor sono troppo distanti, spiega ancora. Hanno preferito ai cabinet i cosiddetti “pizza box” e ora non hanno spazio per ospitare l’equipment necessario, quindi i loro piani di espansione su questo fronte si fermano alle poche migliaia”.

La roadmap verso il 5G

La roadmap è chiara: il prossimo anno parte la sperimentazione su due città (probabilmente Milano e Roma) per passare a un roll-out progressivo tra il 2018 e il 2019. Nel 2020 si arriva a una copertura del 20 per cento della popolazione, nelle principali città.
“Mentre gli altri operatori sono impegnati nel roll out dell’Lte e a monetizzare il 4G, noi ci sganciamo e partiamo subito con il 5G, con un anticipo di quattro cinque anni sui nostri competitor”.

A chiusura del cerchio, ecco dunque spiegato l’accordo annunciato ieri: i 45 milioni di euro saranno pagati per 25 milioni in cash e per 20 milioni in servizi. Servizi che includono per l’appunto l’utilizzo delle frequenze 3,5 GHZ per i prossimi quindici anni.
“Tiscali guadagna in tecnologia, noi accediamo alle frequenze, che sono l’ultimo anello che ci mancava. Per i prossimi anni avremo accesso a una risorsa destinata a essere sempre più scarsa nel nostro Paese. E qui sta la strategicità della nostra intesa”.

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