Farina a Liverani: Itway vuole acquisire e non vendere

Anche in Ingram Micro hanno preso in considerazione il dossier J.Soft. Il ruolo di Microsoft e l’interesse verso i prodotti della casa di Redmond

30 maggio 2003 Andrea Farina
replica a Maurizio Liverani che in un’intervista alla Reuters aveva
dimostrato un certo interesse verso il distributore di Ravenna. Disponibile ad
allargare la collaborazione con la società di LIverani, Farina però non ha
nessuna intenzione di vendere. “Cedere Itway?
No, grazie! Siamo sul mercato per comprare e non per essere venduti”.
E per amor di precisione tiene a confermare che:
“Eravamo molto interessati a J.Soft ma abbiamo considerato assolutamente
eccessivo il valore dell’operazione”
. In effetti l’offerta ItWay era circa la metà rispetto a
quella portata avanti da Algol ed è dunque più che comprensibile l’attenzione
con cui Opengate ha voluto privilegiare la trattativa con Liverani. Peraltro il
dossier J.Soft aveva attratto non solo ItWay, ma come è emerso in questi giorni,
era stato seriamente preso in considerazione anche da altri grandi operatori.
Pare che anche Ingram Micro ci avesse fatto un pensierino. Ma anche in questo
caso il costo è parso proibitivo. E non è un caso che il giorno stesso
dell’ufficializzazione dell’operazione quando è stato comunicato che il 23%
delle quote Algol sarebbero finite in mani Opengate, si sia mormorato che non
era Algol a comprare J.Soft ma Opengate a acquisire una bella fetta di Algol. A
stretto giro di posta anzi a stretto diro di agenzia stampa Liverani aveva
risposto che J.Soft era una tappa e che sarebbe stato interessato anche alla
stessa Itway. Farina a sua volta non si è fatto attendere. No, grazie, per
l’appunto.



Ma perché a Ravenna erano così
interessati a questo business?
“Siamo interessatissimi a crescere
nell’area del software per pc e per lo small business e vogliamo farlo con
società che siano complementari al nostro attuale assetto.
– risponde
Farina – Siamo alla ricerca di un distributore a valore
aggiunto con una forte specializzazione in questo segmento del software. J.Soft
era complementare per altre ragioni. Ci avrebbe aperto le porte del mondo pc e
delle vendite a volumi, ma si sarebbe ben integrato con la nostra offerta di
servizi soprattutto per tutte quelle linee di prodotto con le quali Microsoft
sta cercando di entrare nel medium business”.


Era Microsoft il vostro vero
obiettivo con J.Soft?
“Microsoft è un brand
fondamentale soprattutto per quanto concerne le nuove road map tecnologiche
orientate al mondo business. L’operazione J.Soft avrebbe agevolato questo
percorso ma ci avrebbe portato anche altri importantissimi brand. Per quanto
riguarda Microsoft voglio aggiungere che si tratta di un marchio che ci
aiuterebbe moltissimo ma credo anche che Itway potrebbe aiutare tanto Microsoft
se vuole veramente entrare e consolidarsi nel mondo business in un contesto di
security e di business continuity».


Che cosa ritenete di poter dare a
Microsoft oggi?
“Una forte componente di
servizio a tutto quel canale che ha possibilità di portare le linee business
sulle medie imprese. Noi oggi siamo una specie di boutique del software che
serve clienti con un certo livello di esigenze. Microsoft sta cercando di alzare
il livello del proprio parco clienti business in termini di tecnologie, prodotti
e appunto servizi. Itway può essere un partner adatto per creare e sostenere
questo tipo di canale per questo tipo di clienti”.



Quale sarà la vostra prossima
mossa?
“Abbiamo da poco acquisito una società
di servizi che ci rafforza l’area system integration nella quale riscontriamo
una crescita del fabbisogno e dove vogliamo essere fortemente presenti. La
distribuzione software continueremo a farla crescere per linee interne ma
studiamo il mercato. Questo è un momento difficile per il mercato ma può essere
un buon momento per effettuare
acquisizioni”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome