Fare business con Facebook

Luca Conti, blogger e autore di un libro su Facebook spiega come approcciare il più popolare social network

Si può fare business con Facebook? “Certo che si può”.
La voce di Luca Conti arriva via telefono chiara e convinta da Senigallia, nei presso di Ancona, dove vive vista mare, e da dove si sposta per lavoro in molte aree d’Italia e del mondo. Già, perché Luca, blogger impenitente (il suo Pandemia.info ha registrato un buon successo, dandogli l’opportunità di intrecciare molte relazioni), giornalista freelance, docente 2.0 all’università di Macerata, formatore e consulente sulle “cose di internet e dintorni”, sull’argomento del come e perché fare business su Facebook ha scritto un libro (“Fare business con Facebook”, editore Hoepli). Sottotitolo significativo: comunicare e promuovere col social networking.

Giusto le due attività che, perlomeno in questo momento, sono quelle più appetite dalle imprese. Attenzione, però: ”Le aziende sono malviste se propongono su Facebook lo stesso paradigma della pubblicità tradizionale”. Come dire, non vale il messaggio “compra questo, e bla bla”, su Facebook valgono dialogo e contenuto. Il perché di Facebook è presto spiegato coi 300 milioni di persone che lo frequentano, con le caratteristiche “generaliste” (MySpace, per esempio, punta di più sull’intrattenimento, Twitter è molto meno frequentato), con la possibilità per le aziende di aprire un profilo pubblico, e crearsi una rete di fan, comunicare con foto, video, link, e altro ancora.

Ci sono anche le controindicazioni, come sempre. L’azienda che fa business su Facebook non deve, presa dall’entusiasmo, considerare il social network un punto d’arrivo (ci sono anche gli altri strumenti, il blog per esempio), né tantomeno sottovalutare il fenomeno, magari aprendo un profilo solo perché va di moda. Inoltre, avverte Luca, Facebook non va considerata una panacea per i propri bisogni (di marketing e comunicazione, ma anche di recruitment, al momento le attività in cui il mezzo esprime il massimo), ma semplicemente un canale in più, o, se si vuole, un’opportunità in più.

Questo vale per tutti, piccole aziende comprese. Che però possono trarre benefici inimmaginabili. “Innanzitutto, con un investimento contenuto, aprirsi al mondo e a mercati lontani, altrimenti raggiungibili con il marketing tradizionale che ha ben altri e alti costi”.

Certo, strumenti come Facebook sono così recenti e ancora in progress che è difficile determinare a priori percorsi certi per un progetto, ma qui aiutano l’esperienza e lo scambio virtuale e fisico (Luca oltre al blog, tiene corsi e seminari, frequenta convegni), nonché le best practice, che a livello internazionale non mancano.

Luca Conti ha qualcosa da dire a quelle aziende che chiudono il rubinetto, impedendo ai dipendenti di collegarsi a Facebook: ”Una misura che preclude un ulteriore canale di comunicazione coi partner. Del resto, è facile prevedete che quello del social network sia un fenomeno irreversibile, anche per il concomitante arrivo nelle aziende della generazione nativa digitale”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome