Facebook per fare business

Settembre 2009È già successo con il Web, sta accadendo con i social network: servizi in rete come Facebook stanno trasformandosi da semplici passatempo a mezzi utili per il business. Mentre nel mondo professionale prevalgono atteggiamenti …

Settembre 2009

È già successo con il Web, sta accadendo con i social network: servizi in rete come Facebook stanno trasformandosi da semplici passatempo a mezzi utili per il business.

Mentre nel mondo professionale prevalgono atteggiamenti di sospetto o di cauta osservazione, i social network si vanno sempre più caratterizzando come uno dei più importanti sviluppi della rete Internet: dalla creazione del Web in poi.

Usate da persone giovani e meno giovani per intessere o consolidare relazioni, le reti sociali stanno assumendo una dimensione tale da non poter essere trascurate dal lato business, non soltanto per le ragioni che spesso si leggono nelle pubblicità dei tool di security, dove tutto sembra ridursi a un problema di utenti perditempo il cui hobby è mettere in rete informazioni che minano la reputazione e la competitività aziendali.

I social network, a cominciare da Facebook che negli scorsi mesi ha superato i 200 milioni di utenti, hanno un potenziale interessante per molte attività di business, anche fuori dal mercato delle Tlc dove ormai sono considerate a buon diritto delle “killer application” per la diffusione della comunicazione dati su dispositivi mobili.

Non sorprende che le social network possano essere utili anche alle realtà di canale. Una cosa di cui abbiamo discusso con Silvia Ponzio, giornalista esperta di social network e autrice del libro “Facebook. Trova tutti i tuoi amici in rete”, volume pubblicato nelle scorse settimane da Sperling & Kupfer. Oltre agli amici, Facebook può aiutare a trovare nuovi clienti o spazi di mercato per le imprese?

«La risposta è sì – spiega Silvia Ponzio – e non solo per l’enorme numero di persone che oggi frequenta il social network». Quindi la piattaforma online può essere un supporto interessante per alcune attività di business.

Pubblicizzare prodotti e servizi

Uno degli utilizzi professionali più interessanti riguarda la pubblicità di prodotti e servizi: ambito in cui i social network facilitano il raggiungimento dei target di persone più adatti, minimizzando l’invasività del messaggio.
«Con l’ultima revisione dell’interfaccia Facebook rilasciata recentemente è stata aggiunta la possibilità di creare dei Profili Pubblici – continua Ponzio -. Profili che non hanno le limitazioni di quelli privati e che sono particolarmente adatti alle esigenze delle aziende. Questi profili rendono disponibile una sorta di bacheca con la quale un’azienda può tenere i contatti con il suo pubblico Facebook, in tempo reale, permettendo agli interessati di “diventare fan” e quindi ricevere aggiornamenti automatici su tutto quanto viene pubblicato, distinguendo queste informazioni da quelle degli altri utenti».

La creazione di un profilo pubblico è gratuita e costituisce il primo passo con cui si prende possesso di uno spazio su Facebook dando approdo a chi cerca sul social network informazioni su un prodotto o marchio commerciale. «Facebook offre delle specifiche garanzie sulla protezione dei marchi. Nessuno può creare un profilo Nike se non è autorizzato dalla società stessa: cosa decisamente apprezzabile per l’utenza business».

Per contro ci sono delle limitazioni a livello dei layout. «Il profilo pubblico, vagamente assimilabile alla home di un sito Web, deve infatti essere creato con gli strumenti “rigidi” del sistema Facebook». Questo fa sì che anche le aziende più attente all’immagine debbano accontentarsi di una grafica standardizzata, sebbene con lo sviluppo ad hoc di moduli gadget (vere e proprie applicazioni online) sia possibile ottenere un maggiore livello di personalizzazione.

Importante per le aziende che approdano su Facebook è garantire l’aggiornamento continuo delle informazioni per evitare l’effetto di abbandono, molto deleterio anche sui siti Web. Facebook – al pari di un sito Web – deve essere seguito con attenzione: «Gli utenti si aspettano di trovare sul profilo, informazioni tempestive sull’uscita di una pubblicazione come un nuovo prodotto – spiega l’autrice del libro -. Dovrebbe contenere informazioni che riguardano promozioni e sconti. Se l’azienda ha già un blog o un sito, può creare dei link incrociati in modo che chi arriva da Facebook possa raggiungere gli altri siti Internet e viceversa. L’aggiornamento può essere ottenuto con grande semplicità usando gli Rss: facendo in modo che, per esempio, i comunicati pubblicati in una certa area del sito finiscano in automatico su Facebook e da qui alle persone che si sono dichiarate “fan”. Un vantaggio ulteriore è dato dal fatto che le pagine pubbliche vengono indicizzate da Google. Grazie all’uso di link incrociati questo fattore può dare più visibilità a tutti i siti aziendali e portare gli interessanti a un eventuale sistema di supporto delle vendite online».

Il marketing con Facebook

Tra le opzioni più interessanti del profilo Facebook c’è la possibilità di fare delle analisi tra i fan registrati e avviare azioni commerciali mirate.
«Un dealer può in questo modo sapere chi si è iscritto e avere indicazioni di sintesi importanti. La funzione di analisi Insights di Facebook – precisa la scrittrice – permette di tenere d’occhio il numero dei fan, quanti sono i nuovi iscritti, quanti invece hanno lasciato. Consente di fare suddivisioni per fasce d’età, sesso, città e stato di provenienza. Sapere su quali post, video o foto hanno cliccato».

Siccome Facebook è comunemente usato per riallacciare rapporti con conoscenti e amici lontani, va da sé che nomi, cognomi e altri dati contenuti nei profili personali siano molto più veritieri di quelli solitamente dichiarati all’atto dell’iscrizione a una newsletter, oppure in sede di sondaggi diretti o telefonici.

Nel profilo c’è spesso anche la data di nascita, il telefono o altre informazioni su film preferiti, musica o gusti personali che però non sono al momento utilizzabili per fare classificazioni e comunicazioni mirate. «È invece possibile inviare una particolare proposta solo a chi risiede in una certa città, oppure anche risponda a una particolare fascia d’età», precisa Silvia Ponzio.
Facebook offre anche servizi a pagamento mediante i quali è possibile andare oltre la stretta cerchia dei fan e selezionare un target ideale scegliendo tra 200 milioni di iscritti.

«Qualcosa mi fa pensare che siamo solo agli inizi – commenta l’autrice -. Le possibilità attuali di filtrare persone per luogo, età e sesso potrebbero essere integrate con molte altre e consentire comunicazioni promozionali precise e non invasive perché sollecitate dall’interesse di chi le riceve».

Su Facebook sono già oggi presenti molte aziende, in particolare fornitori di servizi telefonici come Wind e Vodafone o concessionarie di marchi famosi nel campo delle moda o della distribuzione.

«Una presenza che, però, è oggi ancora limitata a profili in lingua inglese. Questo è finora dipeso da una limitazione del sistema che non gestisce profili multilingua – spiega Silvia Ponzio -. Una limitazione che sarà presto rimossa e permetterà alle società che operano in più mercati di avere un unico Profilo capace di presentarsi con la lingua e i contenuti più adatti a chi lo visualizza».

Anche questa modifica risponde alle esigenze dell’utilizzo professionale del social network e potrà aiutare molte Pmi ad avere visibilità su nuovi mercati.
Un altro campo utile al mondo business è l’organizzazione di eventi.

«È molto semplice organizzare eventi all’interno della cerchia dei fan, sfruttando gli automatismi del sistema per mandare l’invito alle persone interessate, raccogliere adesioni, comunicare tempestivamente eventuali cambi di date o di location, allegando la mappa del posto, presentazioni o altri documenti utili». Un contributo notevole alla semplificazione di attività molto onerose da gestire con i metodi tradizionali.
In generale Facebook si caratterizza per l’elevata semplicità che ne fa uno strumento più accessibile rispetto ad altri social network oggi usati per scopi professionali.

«Certamente non è complicato come Second Life, ma è anche più semplice di MySpace, battuto nel maggio scorso come numero di iscritti anche nell’ultima sua roccaforte Usa – conclude Silvia Ponzio -. La facilità d’uso che ha determinato il successo di Facebook nel consumer ne fa uno strumento promettente per lo sviluppo anche in ambiti di business».

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