Facebook assorbe Internet?

Non bastava la gente che chiede al negoziante “un computer per connettersi a Facebook”. Non bastava la ricercabilità su Twitter. Adesso qualsiasi pagina web può diventare una personal page di Facebook.

Le reti sociali stanno sostituendosi ai precedenti sistemi di comunicazione elettronica. In quanto molto diversi dai loro predecessori, questi nuovi strumenti stanno modificando la forma stessa. Vediamo cosa sta succedendo in alcuni punti fondamentali.

E-mail as a Spam
Negli anni ’90 la posta elettronica fu la rivoluzione non formale che modificò i rapporti tra persone, modificando non solo la posta cartacea ma anche i rapporti al telefono. Subito dopo toccò agli sms, ormai usati anche per licenziare dipendenti e partner.
Oggi le e-mail che intasano reti e dischi sono al 90% spam, una percentuale in crescita mentre la componente attiva s’inabissa. Le e-mail, lunghe e non focalizzate, sono state sostituite da un fiume di sintetiche frasette chattate su twitter, friendfeed o aggregatori di altri tipi. Ci provò l’instant messaging, ma non funzionò. Ci provarono i blog ma la loro interazione non può essere una soluzione unica. Adesso nella sostituzione dell’e-mail si cimenta la rete sociale: avrà più fortuna?

Facing Google
Un punto fondamentale che traccia la traiettoria evolutiva del web come forse nessun altro indicatore immediato è la lotta per la pagina d’apertura del browser. Si tratta dello stesso fenomeno per cui tra le televisioni italiane Rai 1 avrà sempre più chances degli altri canali TV, in quanto i televisori si accendono sul primo canale e quindi il suo programma attrae molti spettatori, con buona pace degli altri canali.
Il simbolo del cosiddetto web 1.5 è il motore di ricerca, un approccio alla rete che ha ridefinito il settore. Oggi il numero di accessi a Google è il più alto di tutti, ma le cose stanno cambiando: sempre più persone aprono il web direttamente su Facebook. Come se non bastasse, c’è gente che va al negozio a chiedere “un computer per Facebook”!

Deportalize yourself
Ma attenzione adesso. Il simbolo del web 1.0 sono ovviamente siti e portali. In un mondo deportalizzato sono veri e proprie rovine del web, vestigia del passato spesso incomprensibili e dai contenuti irraggiungibili. Almeno i monumenti resteranno lì, penserete voi. E invece no, perché FaceBook si ripropone di assorbire anche loro: grazie ad una scelta precisa, infatti, qualsiasi pagina Web -anche aziendale- potrà essere compatibile con l’ecosistema di FaceBook. Il trucco in questione è la disponibilità delle Api di Open Graph, quelle che definiscono il profilo pubblico.
E i due social network sulla bocca di tutti fanno anche prove tecniche di dialogo, per iniziare a sensibilizzare gli utenti ad una visione unica del fenomeno.

Tweeting smartphone
La prossima rivoluzione non sarà televista, recitava qualche anno fa un aspirante profeta. Se c’è stata non l’abbiamo televista, ma neanche webvista. Se gli ultimi andamenti “sociali” saranno confermati, inoltre, c’è rischio che la prossima rivoluzione non sarà neanche webvista, ma al più chattata su Facebook.
E se davvero gli smartphone diventeranno la piattaforma sociale di riferimento, i contenuti sarebbero gli intramuscolari ed illustrati scambi su Twitter, ormai in tempo reale e non con il seppur ridotto ritardo dei feed Rss.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome