Export e made in Italy trainano la ripresa delle Pmi manifatturiere

Secondo Unioncamere, produzione, fatturato e ordinativi hanno fatto registrare un +3% negli ultimi tre mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre l’export sale a +5%, trainato soprattutto dalle aziende con oltre 50 dipendenti e dalle regioni del Nord.

E’ grazie alle esportazioni e al made in Italy che
le imprese manifatturiere stanno avviandosi a un recupero di posizioni. Lo attestano
i dati dell’indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere sulle Pmi
manifatturiere fino a 500 dipendenti relativa al quarto trimestre 2010.

Produzione
e fatturato registrano rispettivamente +3,3% e +3,2% rispetto allo stesso
periodo del 2009. Sensibile l’incremento soprattutto nelle imprese con oltre 50
dipendenti (rispettivamente +5% e +4,9%), mentre le piccole aziende
registrano aumenti più contenuti (+1,5% per la produzione e +1,4% per il
fatturato). A livello territoriale, la ripresa sembra interessare
prevalentemente il Settentrione, con il Nord-Ovest che mette a segno un +4,1%
per la produzione e +4,3% per il fatturato, e il Nord-Est che registra un
incremento del +4,4% per entrambi gli indicatori. Una ripresa decisamente meno
sostenuta interessa le regioni del Centro, che chiudono l’ultimo trimestre 2010
con un aumento della produzione dell’1,9% e dell’1,4% del fatturato. Negativo,
invece, l’andamento del Mezzogiorno (-0,6% la produzione e -1,3% il fatturato).

Tra i settori, “brillano” soprattutto le industrie dei metalli, le industrie
chimiche e delle materie plastiche, quelle elettriche ed elettroniche e le
meccaniche e dei mezzi di trasporto, che registrano incrementi di produzione e
fatturato prossimi o superiori alla media. In ripresa anche il sistema moda
(+3,0% la produzione e +2,0% il fatturato), mentre l’alimentare e l’industria
del legno e del mobile chiudono l’anno con aumenti intorno all’1%. Le ‘altre
industrie’ (carta, articoli sportivi, giocattoli e gioielli) sono l’unico
settore che sembra ancora sperimentare delle difficoltà, tanto che entrambi gli
indicatori sono negativi (rispettivamente -1,9% la produzione e -1,7% il
fatturato).

La manifattura recupera anche sul fronte degli
ordinativi: +3,2% il dato di sintesi del quarto trimestre 2010 rispetto allo stesso
trimestre del 2009, con le imprese maggiori che segnano addirittura un +4,9%,
mentre le piccole imprese si fermano a +1,5%. E’ sempre il Settentrione a
spingere di più l’acceleratore dalla ripresa, chiudendo l’anno con valori pari
o superiori al 4%. Il Centro si assesta al +2,4% mentre il Sud registra un
arretramento del -1,8%.

Il recupero delle performance è essenzialmente
guidato dalle vendite all’estero. Si chiude con un +5% il bilancio del
trimestre, grazie non solo alle imprese con oltre 50 dipendenti (+6%) ma
anche al contributo delle imprese più piccole (+2,8%) e dell’artigianato (+3,3%).
L’incremento dell’export interessa soprattutto le imprese del Nord-Ovest
(+6%), seguite da quelle del Nord-Est (+4,9%). Buoni però gli incrementi
anche di quelle imprese del Centro (+3,6%) e del Mezzogiorno (+2,7%) che sono
riuscite a trovare spazi sui mercati internazionali. A livello settoriale,
l’aumento più elevato è stato registrato dalle industrie dei metalli (+7,8%) e
da quelle meccaniche e dei mezzi di trasporto (+7,5%), seguite dalla filiera
dell’energia (+6,1%) e dalle industrie elettriche ed elettroniche (+6,3%).
Positive però le performance anche delle Industrie chimiche (+4,3%), delle
Altre industrie (+3,0%) e del legno e mobile (+2,3%). Con il segno più ma
ancora senza grande slancio gli andamenti del tessile e abbigliamento (+0,5%).

Secondo Unioncamere la ripresa
delle vendite dovrebbe consolidarsi nel primo trimestre 2011, nonostante risulti
ancora “frenata” dalle industrie che si rivolgono al solo mercato nazionale.

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