Expo 2015: si torna a parlare

Iniziare a discutere oggi, immaginando cosa sarà disponibile domani. Pietro Guindani, presidente di Vodafone Italia e coordinatore del gruppo di lavoro reti e mobilità, comincia a porre qualche punto fisso.

Il dibattito sull’Expo, a fatica, inizia a prendere quota. Dal punto di vista delle tecnologie il problema è sempre quello. Iniziare a discutere oggi cercando di immaginare cosa sarà disponibile domani. Però qualche punto bisogna iniziare a metterlo. E a farlo ci ha provato, nell’incontro organizzato da Business International, Pietro Guindani che oltre a essere presidente di Vodafone Italia è coordinatore del gruppo di lavoro Reti e mobilità del comitato Expo 2015 di Confindustria.



Secondo Guindani i visitatori dovranno avere un contatto con l’Expo che duri molto di più del tempo strettamente legato alla visita. Per questo è fondamentale un lungo lavoro preparatorio che dall’online si trasferisca poi all’on site, al luogo fisico dove si svolgerà la manifestazione.



Per questo distingue tre momenti (pre-Expo, durante e dopo) nei quali le tecnologie avranno una serie di ruoli online e on site.



Online l’attività inizierà con la presentazione della manifestazione, con la sua promozione e interazione con i potenziali visitatori e gli espositori, proseguirà con tutti i servizi legati al momento della visita e al ricco calendario di eventi per proseguire dopo lo svolgimento della kermesse con la riconversione dei servizi sul territorio e il supporto al follow up per gli espositori.



On site la tecnologia sarà importante per la gestione operativa dell’allestimento del sito, l’accoglienza e la riconversione a evento concluso.



Un quadro che, per forza, al momento rimane ancora abbastanza generico che non acquista particolare sostanza neanche quando Guindani affronta il tema più strettamente tecnologico.



Per il coordinatore del gruppo di lavoro di Confindustria è necessaria un’infrastruttura con reti fisse e mobili, sensori ambientali, tag Rfid che devono garantire l’interoperabilità con i software applicativi utilizzati dai vari settori, mentre verso l’esterno il tutto sfocerà negli strumenti di interazione e visualizzazione utilizzati dai visitatori.


“Ci vuole una vision a lungo termine – ha aggiunto Guindani – e fare delle scommesse su dove andranno le tecnologie tenendo poi ben fermo il timone quando le scelte saranno state fatte”.



Ricordando però che il bandolo della matassa “sta nel rapporto tra Expo e sistema delle imprese”. Rapporto che, durante il convegno non c’è stato visto al dibattito sulle tecnologie da utilizzare non era presente Expo 2015, la società guidata da Lucio Stanca che deve organizzare l’evento. Così come non c’era nessuno del Comune di Milano, della Regione o della Provincia che saranno gli interlocutori principali quando si affronterà il discorso riguardante l’infomobilità.

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