Expand mette un Accelerator(e) alla rete

Migliorare dal 100 al 400% le prestazione in fase di trasmissione: questa la promessa di Expand Networks, che propone i propri prodotti anche in Italia.

Espandere la banda disponibile, senza sostituire l’intera infrastruttura. Il sogno di molte aziende sembra realizzarsi con Accelerator, di Expand Networks. Un risultato che la società israeliana ha raggiunto attraverso una politica che, per certi versi, appare opposta a quella scelta da altre aziende. Anziché allargare la banda, infatti, ha scelto di ridurre i dati trasmessi.

L’apparecchio, inserito direttamente sulla Lan e prima del router, permette di creare connessioni virtuali verso remoto. Ma, proprio perché installato sull’infrastruttura privata, limita i dati che vengono fatti transitare sulla rete del carrier. Una caratteristica che si traduce in un risparmio nei costi delle telecomunicazioni, ma anche in un’altrettanto sensibile riduzione dei tempi necessari al trasferimento delle informazioni.
Un ulteriore vantaggio dello strumento è legato alla possibilità di funzionare con qualsiasi tecnologia trasmissiva. Infatti, intervenendo prima che i segnali vengano inviati, può essere utilizzato, oltre che per le trasmissioni via cavo, anche per quelle che sfruttano le reti satellitari o le onde radio.

Ma, al di là dei risultati ottenuti, come opera un simile apparecchio? L’idea, fondamentalmente, è semplice e sfrutta un algoritmo matematico che agisce contemporaneamente su tre aree distinte, portando un miglioramento delle performance compreso fra il 100 e il 400%.

Un primo ambito d’azione è legato ad una migliore gestione del traffico, permettendo agli amministratori di governare nel migliore dei modi l’occupazione della banda. Una caratteristica che si rivela particolarmente utile negli impieghi in ambito VoIp.
L’80% dei benefici, però, si registrano grazie a quello che viene definito Selective Caching. Si tratta, in questo caso, di un’operazione che potrebbe essere definita “intelligente”. Nel corso di una trasmissione, infatti, vengono spesso rispedite le medesime informazioni. Un esempio concreto, che permette di capire immediatamente il principio di funzionamento, è quello dei siti. Spesso le diverse pagine Web, che rappresentano il 70% del traffico, contengono informazioni, come intestazione o logo aziendale, che risultano identiche. In questo caso il sistema si rende conto che sono già state inviate e, anziché ripetere l’operazione, utilizza quelle arrivate e che sono state memorizzate nella cache dell’apparecchio.
L’ultimo ambito in cui agisce Accelerator è legato alla compressione dei dati. Uno specifico algoritmo, analizzando il tipo di informazione in transito, provvedere infatti all’ottimizzazione dinamica.

Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da un simile apparecchio, l’installazione e la successiva configurazione avvengono rapidamente. Ma Alberto Pellicani, general manager South Europe, sottolinea come sia semplice anche la successiva gestione: «Dopo un training di uno o due giorni, organizzato dal nostro distributore Ready Informatica, gli utenti sono in grado di amministrare personalmente le proprie apparecchiature. E, in un periodo comprese fra 6 e 12 mesi, l’azienda recupera totalmente il proprio investimento».

Utilizzabili anche all’interno delle Lan, le diverse versioni di Accelerator sono generalmente definite, ma è possibile completare alcuni upgrade direttamente via software.

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