Eurosport scommette su multimedialità e Hd

Il canale sportivo europeo vuole aumentare l’offerta su tutti i media (tv, internet e cellulari), concentrandosi sull’alta definizione e il coinvolgimento degli spettatori

La cultura degli atleti non prevede l’autocompiacimento: le vittorie fanno parte del gioco come le sconfitte. Portare le medaglie al petto, però, appesantisce la corsa verso nuovi traguardi. È con questo spirito “olimpico” che i dirigenti francesi di Eurosport hanno festeggiato i vent’anni del canale sportivo paneuropeo. La parola d’ordine è stata la multimedialità; l’idea è declinare i contenuti e il marchio in tutti i modi possibili, ma non è in discussione la centralità della televisione. «La tv è il medium migliore per fruire lo sport e si è molto evoluta negli ultimi venti anni – ha dichiarato Laurent-Eric Le Lay, presidente e amministratore delegato di Eurosport – Immagini più grandi, nitide, il suono più definito. Per questo motivo investiamo nell’Hd. La tv rimane il nostro business principale, ma sarà affiancata da una nuova proposta new media».

Multimedialità e scommesse in tempo reale
New media è una definizione elastica, che si presta a molte interpretazioni non sempre tradotte in prodotti editoriali di successo. Sembra passato un secolo, ma solo pochi anni fa si viveva il boom e la successiva esplosione della “bolla” internet, con molte imprese televisive e giornalistiche saltate in aria nel giro di pochi mesi dopo investimenti sbagliati sul web. Eurosport, tuttavia, ha le idee ben chiare sullo sviluppo del suo business multimediale. «Ebbene, se nei primi dieci anni abbiamo costruito il core-business di Eurosport e nei successivi dieci, abbiamo lavorato per creare una piattaforma multimediale – ha spiegato Le Lay – nei prossimi dieci lanceremo prodotti editoriali fatti per coinvolgere sempre di più lo spettatore».

Questo progetto di espansione coinvolgerà due aspetti. È prevista, da una parte, la presenza on air di più calcio, intrattenimento e di nuove discipline sportive spettacolari; dall’altra, anche una piattaforma interattiva per le scommesse in tempo reale. «Per investire in nuovi prodotti editoriali dobbiamo guadagnare: il nostro modello di business guarderà ai ricavi provenienti dalla pubblicità, dai contenuti a pagamento e dai servizi di scommesse online», ha spiegato Arnaud Maillard, direttore new media di Eurosport. «Il mercato potenziale è di 12 miliardi di euro per il 2012 e vogliamo raggiungere 530mila clienti entro il 2013», ha poi aggiunto Caroline de Fontanay, direttore marketing di Sps, la nuova società compartecipata al 50% da Eurosport, che si occupa della piattaforma Eurosport Bet.

Lo sport in Hd
Il piano per i prossimi anni è aumentare l’offerta in Hd. A Parigi l’entusiasmo per l’alta definizione si respira in ogni angolo della città: i negozi fanno bella mostra dei modelli di nuova generazione e i bouquet di canali a pagamento martellano di pubblicità sul nuovo standard. In molti, in Francia, accostano l’espansione del servizio Hd a quello dell’Adsl per internet. «Come si fa a tornare alla vecchia tv dopo che hai visto un match di tennis in Hd? È come tornare al vecchio modem dopo aver scaricato una canzone in pochi secondi dal web con la banda larga», scherzava un ragazzo in uno stand del Roland Garros guardando i programmi di Eurosport.

Visione nomade
«La gente è sempre più nomade, ama andare in giro anche perché sa che può rimanere sempre in contatto con il proprio “mondo” – spiega Maillard – Basta tenere in mano un iPhone o un Google Phone per rendersene conto: la nuova generazione di utenti è quella del “touch”, cioè del tocco. Non vogliamo fare accordi chiusi con i produttori di hardware, perché non possiamo ipotizzare che sviluppi prenderanno i servizi nei prossimi mesi e anni. Saremo presenti su tutte le piattaforme disponibili e ci impegneremo per coinvolgere il pubblico che ama il web 2.0 nei nostri progetti».

Però bisogna sapersi ambientare e alimentare gli interessi dei propri gruppi di fan. Come fare? «Coinvolgendoli con prodotti sempre più spettacolari, come sport nuovi e avventurosi o magari programmi seriali d’intrattenimento sul mondo dello sport», ha raccontato Arnaud Simon, direttore broadcast di Eurosport ed Eurosport 2. «Se partiamo dal concetto d’immagini in alta definizione – ha aggiunto Simon – allora dobbiamo proporre degli sport che offrano uno spettacolo unico ed emozionante; se parliamo di sport stagionali, dobbiamo sviluppare dei prodotti televisivi che riescano a tenere alta l’attenzione del pubblico tra una gara e l’altra. Solo così si può generare un coinvolgimento dello spettatore a 360 gradi».

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