Europei e americani, accordo sulla privacy

Alla fine hanno vinto gli Usa e, dopo due anni di negoziazione, potranno considerarsi porto franco nel trasferimento di dati personali.

Gli Stati Uniti sono la prima nazione extra-Ue che è riuscita a
meritare da parte delle autorità comunitarie europee il
riconoscimento di conformità alle norme che in Europa regolano le
questioni in materia di privacy e riservatezza digitale. Il nuovo
status tranquilizza le aziende americane attive sulle piazze
commerciali europee. Uno dei portavoce dell’Ue ha riferito che
l’Unione ha approvato a larghissima maggioranza i principi di accordo
quadro in cui vengono riconosciute le regole fissate dalle autorità
governative americane nel campo della salvaguardia dei dati
elettronici. La votazione, tenutasi nel corso dell’ultima riunione
della Commissione Articolo 31 sulla privacy, segue una precedente
raccomandazione controfirmata dai membri della Commissione Europea.
L’accordo approvato era stato negoziato da funzionari Usa e Ue in
relazione a una direttiva del 1998 che proibisce il trasferimento di
informazioni personali verso paesi extra-comunitari che non offrano
sufficienti garanzie di salvaguardia dei dati stessi. L’intesa apre
la strada a tutte le aziende americane che aderiscono ai principi
fissati da questo accordo, e che potranno così continuare a ricevere
i flussi informativi provenienti da archivi elettronici europei.
Prima della definitiva adozione del trattato il Parlamento europeo
dovrà rivederlo e ratificarlo, ma solo la Commissione Articolo 31
aveva il potere di rovesciare la raccomandazione a suo tempo
formulata dal consiglio dei ministri europei. Secondo lo stesso
portavoce, l’iter dovrebbe concludersi in via definitiva entro
l’inizio del mese prossimo. Nei giorni scorsi il clima era diventato
incerto sulla decisione presa oggi, ma subito alcune personalità
dell’Unione e del governo americano avevano gettato acqua sul fuoco,
ribadendo che l’opposizione di alcuni paesi membri – in particolare
l’Italia, l’Austria e la Spagna – non avrebbero ostacolato il corso
della direttiva. Gli americani hanno parlato di "pietra miliare"
nelle future relazioni di e-commerce tra i due continenti.

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