Fra i padiglioni di Smau si commenta l’ultima mossa di Esprinet. In generale però si aspetta di comprendere meglio i termini dell’accordo
25 ottobre 2002 “Cosa ha fatto ancora Esprinet?” accoglie così Gianni Sgarbi, direttore marketing di ComputerGross, la notizia del nuovo accordo paneuropeo di Esprinet siglato con altri tre distributori. Poi commenta: “Di sicuro avranno dei vantaggi e la moneta unica in questo senso aiuta molto. Ma al di là del fatto che biosgna capire bene come si presenteranno ai vari vendor, sono sicuro che non sarà una procedura attuabile con tutti: credo, ad eempio che quello del centro acquisti internazionale non sia una strada percorribile con Ibm che ha delle strette logiche operative country su country”. “Comunque – chiosa Sgarbi – è un’operazione che va vista nel tempo”. Eppure, Ibm chiamata in causa prende posizioni diverse. “E’ un’operazione sicuramente interessante – riflette Antonio Muttoni, vice president business partner organisation di Ibm south region – il concetto economico che sta alla base è valido, se il partner incrementa i volumi il vendor può venirgli incontro più facilmente”. Muttoni, insomma, non lo vede con preoccupazione. Paolo Degli Innocenti, direttore della divisione Pc Ibm per la south region, invece, non si sbilancia. Viene informato che dietro l’operazione c’è il beneplacito di Hp e sul tema specifico si limita a un “ogni commento sarebbe prematuro”. “Ma – aggiunge – con Esprinet da un anno a questa parte stiamo lavorando molto bene”.
Giambattista Brevi, alla guida dell’omonimo gruppo, aveva già sentito dei rumors a proposito di questo accordo. E ora dice: “mi pare un accordo più di facciata: In questo momento credo che sia molto importante difendere le logiche del libero mercato e io in questo caso sono per l’assoluta indipendenza dai brand”. E la rilfessione si conclude con il pensiero che in questo momento è “fondamentale valorizzare la libera scelta imprenditoriale”. E su questa logica si inserisce anche la riflessione di Emanuele Baldi, reseller channel manager che dice: “questo annuncio potrebbe nascondere in sé un sintomo di sofferenza, non credo che a nessuno faccia piacere condividere strategie di acquisto con altri”.