Europa: basta con il controllo Usa sui domini

Le recenti polemiche fra gli Stati Uniti e l’Unione Europea in materia di Internet mettono la guerra dei domini alla ribalta dell’attenzione mondiale. Le polemiche hanno origine dal "Libro Verde", rilasciato dal governo americano, in cui sono …

Le recenti polemiche fra gli Stati Uniti e l’Unione Europea in materia di
Internet mettono la guerra dei domini alla ribalta dell’attenzione mondiale.
Le polemiche hanno origine dal "Libro Verde", rilasciato dal governo
americano, in cui sono sintetizzati i progetti per la Rete del 2000.
Progetti ritenuti però troppo "americano-centrici".
Da qui la reazione dell’Unione Europea, che proprio in questi giorni ha
approntato una bozza di documento, su cui stanno discutendo i ministri
europei delle telecomunicazioni, riuniti a Bruxelles.
Sulla questione del Libro Verde e del predominio americano nella gestione
dei domini Internet, è intervenuto anche il Commissario europeo per le
Telecomunicazioni, Martin Bangemann, il quale ha proposto "la creazione
di una conferenza internazionale in grado di stabilire le misure da
adottare per affrontare le questioni giuridiche e tecnologiche che stanno
emergendo nell’era Internet"
.
La posizione degli Stati Uniti viene criticata perché non riconosce,
secondo la Commissione, "la necessità di un approccio internazionale ai
problemi della Rete"
, ma soprattutto perché "non si garantisce la
partecipazione dei privati europei, società e utenti, alla gestione dei
livelli più alti del sistema"
.
"L’Unione europea" dichiara Bangemann, "chiede invece che il
governo della rete si allarghi ai diversi soggetti che ne sono interessati.
Internet deve poter essere utilizzato da tutti nelle stesse condizioni, nel
modo più semplice possibile, e con quante meno regolamentazioni
possibile".
La Commissione Europea si sta inoltre dando da fare per studiare
un’adeguata protezione nei confronti degli Internet Provider rispetto alle
azioni illegali compiute dai loro abbonati.
L’obiettivo della Commissione è distinguere la posizione degli Isp da
quella degli editori tradizionali, che hanno invece la piena responsabilit
à
rispetto a quanto appare sulle loro pubblicazioni.

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