Ethernet debutta nei servizi dei carrier

Il protocollo delle reti locali è ormai “sbarcato” sulle infrastrutture degli operatori, implementato direttamente su fibra o Sdh. Per i clienti l’opportunità di collegare i siti aziendali a costi contenuti.

Per lungo tempo Ethernet è rimasta confinata nelle reti aziendali, non avendo i requisiti necessari per le rigorose esigenze degli operatori. Ma ora non è più così e tutti i carrier stanno gradualmente introducendo questa tecnologia, che permette di offrire servizi ad alta velocità a costi più bassi di quelli attuali.


Nelle reti aziendali, Ethernet è trasportato direttamente sulla fibra o sul rame. Nelle reti degli operatori, invece, esiste quasi sempre uno strato di trasporto fisico, di livello 1, per lo più basato su Sdh (Synchronous digital hierarchy), tecnologia sviluppata negli anni 80 e considerata molto affidabile per il trasporto senza ritardi di traffico voce e video. Alcuni operatori, per questo, poggiano Ethernet su Sdh, ma i nuovi entranti, che non hanno ancora sviluppato Sdh, trasportano direttamente Ethernet sulla fibra.


La portata media, in un collegamento punto-punto, senza rigenerare il segnale si aggira sui 20-30 chilometri, mentre si arriva a 70-80 km con laser più performanti e più costosi. Ma per velocità elevate, cioè per il 10 Gigabit Ethernet, risulta più conveniente affittare una fibra spenta o una lunghezza d’onda.


La complessità aumenta quando è necessario connettere diversi siti. In questo caso, i collegamenti avvengono attraverso anelli, una topologia tipica dell’Sdh che garantisce maggiore sicurezza. Se un collegamento si interrompe, infatti, il traffico viene dirottato sull’altro lato dell’anello in meno di 50 millisecondi. Gli operatori che non utilizzano Sdh adottano spesso soluzioni di tipo Mpls, in grado di garantire una qualità del servizio quasi identica.

L’evoluzione di Sdh


Quando Sdh è utilizzata dall’operatore per il trasporto, Ethernet viene incapsulato all’interno in modo trasparente all’utente finale. Tuttavia, si tratta di una tecnologia derivata dal mondo (ormai “antico”) del Tdm (Time division multiplexing), in cui a ogni flusso corrisponde un circuito virtuale in modo rigido: questo rimane impegnato se vi passa o meno del traffico. In più, le velocità di Sdh non corrispondono a quelle di Ethernet. Per trasportare Fast Ethernet (100 Mbps), servono perciò flussi Sdh a 155 Mbps: un vero spreco.


I vendor del mondo telecom hanno affrontato il problema mettendo a punto Sdh Ng (Next generation), che si adatta al mondo a pacchetto di Ethernet con sofisticati meccanismi. Il primo fra questi, Gfp (Generic framing procedure), definisce i metodi ottimali per incapsulare in Sdh le trame Ethernet, Frame Relay e Fiber Channel. Inoltre, è stato definito e standardizzato un meccanismo, denominato concatenazione virtuale (Vc), che consente di riempire al 100% i contenitori che trasportano Fast Ethernet su Sdh: senza di esso sarebbero pieni solo al 67%, con grande spreco di banda. Infine, Lcas (Link capacity adjustment scheme) alloca dinamicamente la banda passante, colmando un grosso handicap di Sdh.

Cresce la domanda


Il Metro Ethernet Forum ha rilasciato alla fine del 2003 le specifiche per due topologie di servizi: punto-punto e multipunto-multipunto (o any to any), in cui tutti i siti possono comunicare tra loro. Rispettivamente, i servizi sono denominati E-Line ed E-Lan, e oggi sono largamente accettati dal mercato. Secondo un sondaggio realizzato recentemente da Heavy Reading presso un centinaio d’aziende, i servizi E-Lan risultano in cima alla lista dei servizi di rete messi a budget per il 2005, e rientrano nei progetti di un’azienda su due. I servizi E-Line sono, invece, in quarta posizione, dietro la voce su Ip e le reti private virtuali IpSec.


Attualmente, il Forum sta lavorando alla definizione dei servizi punto-multipunto (o hub and spoke), cioè un sito centrale che comunica con diverse filiali, che non si parlano tra di loro. Si tratta di un’architettura a stella, utilizzata, per esempio, per la distribuzione dei servizi video, un mercato che sta vivendo un momento di grande diffusione.

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