Erp nazionale vs estero pari son?

Molto probabilmente un’eventuale partita potrebbe finire zero a zero. O meglio: vincerà chi fa servizi e soprattutto marketing

Settembre 2005, A Ict Trade si è giocato un vero e proprio
derby. Da una parte scendeva in campo il team che rappresentava gli Erp
internazionali (Microsoft e Qad capitanavano la squadra accanto a una
Progress Software che quanto a fornitore di tecnologia si sentiva "neutra").
Dall’altra quella dell’offerta made in Italy con Adriano Farulli
di Pluribus, Renato Baresi di Thera e Giorgio
Russo
per Itaware. Due arbitri in campo: il professor Renato
Giacosa
, docente del Politecnico di Torino, e il "guardalinee"
Luigi Gola, ora consulente, ma con una vita passata in
Ibm a gestire il canale delle Acg (che consiglia «per vendere
bene andate a parlare al proprietario, è lui che conta oggi
»).
La telecronaca la dirigeva Antonio Seggioli, consulente
di Cegos, profondo conoscitore delle dinamiche dei bisogni (del cliente)
e dell’offerta (sia quella nazionale, sia internazionale) che prospetta
un pareggio. Il tema, infatti, non è la prima volta che si affronta
e probabilmente neppure l’ultima. Ma alcuni spunti interessanti sono emersi.

A cominciare dal fatto che il fronte italiano non ha bisogno di competere
con quello internazionale. Più che altro dovrebbe, nel caso, diventare
esso stesso internazionale (meglio europeo). Forse c’è posto per
entrambe le offerte, «basta che sia ben chiaro che le Pmi italiane
– fa notare l’arbitro Giacosa – hanno scarsa conoscenza dei processi,
saturazione del personale, concentrazione di ruoli, oltre a una generale
complessità sul piano operativo
».
Va da sé che le soluzioni non possono prescindere dall’anatomia
del terreno di gioco. Gioco facile per Progress che, in quanto fornitore
di tecnologia di sviluppo, fa notare che «con le nostre soluzioni
è facile adattare i propri programmi senza doverli riscrivere ex
novo
». Aspetto, questo, per niente da sottovalutare. Perché
si risparmiano giornate uomo e si arriva con soluzioni innovative. Come
Pantera, di Thera, riscritta in Java.

Marketing e servizi
«Sono i servizi a fare la differenza – sottolinea Adriano
Farulli
di Pluribus che nazionale è e con vanto –.
Oggi vendere Erp o gestionali significa dare servizi e soluzioni nuove
come il VoIp, la telesorveglianza. Ad aggiornare i prodotti ci pensiamo
noi, voi state vicini ai clienti
».
«Il marketing – avanza il tema Alessandro Tosti
di Dsi, gruppo Datamat – è quello che determinerà la
partita. Prima avevamo un nostro gestionale, l’abbiamo abbandonato perché
"troppo costoso" da questo punto di vista. Perché sviluppare
fa bene, ma se non hai una macchina che ti supporta la comunicazione al
mercato, non parti. Né oggi, né domani
».

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