Erp e Crm danno più sapore ai polli

Passa da Ibm la business transformation di Amadori

Maggio, 2003
Tra le tante aziende italiane dedite alla trasformazione alimentare, con
prodotti gastronomici ormai largamente riconosciuti dal pubblico, c’è
Amadori, un marchio alla cui notorietà tanto ha contribuito, oltre
alla qualità dei prodotti, il largo sorriso di Francesco Amadori,
in prima linea per la promozione dei propri prodotti con spot pubblicitari
apparsi su tutte le reti Tv nazionali. L’aria da nonno bonario, che tiene
alla sana alimentazione delle nuove generazioni, non deve però
far dimenticare che Amadori è a capo di una azienda da 5.500 dipendenti,
e che i suoi polli, che troviamo in tutti i supermercati, sono il risultato
di un complesso processo aziendale che parte dall’allevamento, passa dalla
trasformazione in cibi pronti per la cottura fino ad arrivare sugli scaffali
dei venditori.
Un aiuto nella gestione della filiera produttiva e distributiva di Amadori
è stato dato da Ibm, grazie a un programma di Business Transformation.

Ci fornisce qualche ragguaglio su questo programma Giancarlo Corona, associate
partner della divisione Strategic Change di Ibm Business Consulting Services:
«Amadori era già in grado di completare l’intero processo
produttivo (macellazione, lavorazione, imballaggio e consegna nei punti
vendita) nell’arco delle 24 ore, ma era necessaria un’ulteriore ottimizzazione
della filiera per migliorare la qualità del servizio offerto al
canale e al consumatore. Grazie alla consulenza di Ibm Business Consulting
Services, Amadori ha iniziato un ambizioso programma di Business Transformation
che prevede la revisione di tutti i processi aziendali. A oggi sono stati
completati i progetti relativi all’area finance, alle attività
zootecniche e alla logistica; entro la fine dell’anno inizierà
la seconda fase che riguarda l’automazione della forza vendita».

Quali sono le esigenze che state riscontrando nelle imprese agroalimentari?
Le aziende del comparto agroalimentare e, più in generale, i produttori
di beni di largo consumo devono oggi affrontare due sfide principali:
il rallentamento della crescita del mercato e l’aumento del potere contrattuale
della grande distribuzione. Le imprese devono perciò puntare sulla
qualità e sul mantenimento del vantaggio competitivo, utilizzando
le nuove tecnologie per rendere la propria organizzazione più efficiente
ed integrata.

Avete fatto tutto internamente in Ibm o vi siete avvalsi anche della
collaborazione di terze parti informatiche?

Il programma è stato guidato dai consulenti della divisione Strategic
Change di Ibm Consulting Services con il supporto degli specialisti di
Proxima, azienda specializzata nell’implementazione di soluzioni Jd Edwards,
e di Sydel, focalizzata nell’automazione della linea di spedizione del
"superfresco".

Quali benefici può ricavare un’azienda agroalimentare dall’utilizzo
della tecnologia?

La tecnologia informatica può diventare uno strumento prezioso
a supporto del successo dell’azienda, soprattutto nei casi in cui sia
necessario investire per riconquistare la fiducia dei consumatori e dei
rivenditori. Implementando delle valide soluzioni Erp, Scm e Crm, l’impresa
può infatti integrare i processi interni e presentarsi sul mercato
in modo più efficace e competitivo.

Secondo voi, la tecnologia, in un azienda di questo settore, può
essere vantaggiosa solo per gruppi grossi come Amadori oppure il vantaggio
si potrebbe avere anche per realtà più piccole?

La tecnologia è utile per le aziende di qualsiasi dimensione e
può rappresentare un vantaggio competitivo soprattutto per le realtà
più piccole, in cui l’efficienza interna, il controllo dei costi
e dell’impiego delle risorse sono parametri di fondamentale importanza.

Quali opportunità ci sono per i partner di Ibm nell’affrontare
questo mercato?

Ibm conosce il mercato e ha le giuste competenze tecnologiche per affrontarlo.
L’esperienza dei Business Partner è importante per costruire soluzioni
e applicazioni su misura per le aziende del settore agroalimentare, proponendo
servizi in grado di offrire un reale valore aggiunto a tutti gli operatori
della filiera.

E quali opportunità rimangono per i piccoli operatori Ict locali?
Chi opera a livello locale ha il vantaggio di essere vicino ai clienti,
di conoscere le esigenze specifiche di un certo mercato verticale o di
uno specifico distretto industriale: le software house e i piccoli vendor
sono quindi risorse preziose per raggiungere capillarmente le piccole
e medie imprese sparse sul territorio.

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