Ericsson stima perdite peggiori del previsto

Il vendor svedese lancia un warning sui risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2002, mentre le performance dell’operation nata dalla joint-venture siglata la scorsa estate con Sony delude le aspettative di mercato registrando perdite per 1,4 miliardi di corone svedesi

Tira aria di bufera in casa Ericsson. Complice
il cattivo andamento del mercato in America Latina e il declino delle vendite
registrato nella propria divisione dedicata ai sistemi, il vendor svedese
“aggiusta” i risultati del quarto trimestre dell’anno fiscale 2001 e annuncia
perdite prima delle tasse per 5,11 miliardi di corone svedesi.
E per il
primo trimestre del nuovo anno fiscale le cose non sembrano mettersi meglio,
tanto che Ericsson, a tale proposito, ha gia lanciato un warning.
Come se
non bastasse, i risultati di Sony Ericsson Mobile Communications, nata
dalla joint-venture tra il produttore svedese e quello giapponese, non ha
portato ai risultati sperati da entrambe le societa e attesi dagli analisti di
mercato. Nel primo trimestre, dopo l’entrata sul mercato a settembre 2001, il
nuovo brand ha riportato perdite per 1,4 miliardi di corone svedesi, nonostante
siano stati venduti apparecchi cellulari per un valore di 9,7 miliardi.

Insomma, il ritorno in nero per Ericsson appare ancora lontano. Nell’intero
2001 la societa ha riportato perdite prima delle tasse pari a 30,31 miliardi di
corone svedesi, il risultato negativo piu imponente registrato nella storia
dell’industria del Paese nordico. Fatto, quest’ultimo, dovuto principalmente
alla debolezza della domanda che ha caratterizzato per tutto lo scorso anno il
mercato delle apparecchiature cellulari e che non sembra destinato a riprendersi
se non verso la seconda meta di quest’anno, soprattutto grazie all’avvento delle
nuove tecnologie 3G. Entro fine 2002 in Europa e Asia sono, infatti, attesi
circa un milione di nuovi abbonati a quelli che saranno i network Umts.
Per
il 2002 gli obiettivi di Ericsson, comunque, non cambiano. La societa conta di
realizzare un margine operativo pari al 5%, e di contribuire all’aumento degli
abbonati ai servizi mobile di ultima generazione che, entro il 2005, dovrebbero
toccare quota 1,6 miliardi.

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