Ericsson fa shopping in Italia

Firmata l’intesa per rilevare gli asset di Pride e i suoi 1.000 system engineer. Il closing a inizio febbraio. Obiettivo: espandere le attività di consulenza e system integration.

Il 2010 si apre per Ericsson con una acquisizione tutta made in Italy.
Da tempo interessata ad espandere le proprie attività nell’ambito della consulenza e della system integration Ict, la società ha reso noto infatti di aver raggiunto un accordo definitivo per rilevare gli asset di Pride Spa, società presente da una ventina di anni sul territorio italiano.

Dell’operazione non è stato reso noto il valore economico.
”In questa fase – ha spiegato Cesare Avenia, amministratore delegato di Ericsson Italia – sono in corso le verifiche antitrust, mentre il closing è previsto per l’inizio del mese di febbraio. Una volta completata l’acquisizione, Pride continuerà a operare mantenendo la propria legal entity e l’intero suo management: sul mercato sarà presente come Pride, an Ericsson company”.

In virtù di questa acquisizione, Ericsson rafforza la propria struttura con mille system engineer presenti sul territorio nazionale, nelle sedi di Milano, Roma, Napoli e Padova e, soprattutto, potrà sfruttare al meglio le sinergie possibili su un parco clienti che oggi include non solo quasi tutti gli operatori Tlc, ma anche le utilities.
Tra i clienti di Pride, infatti, figurano tra gli altri Enel, Eni e Terna.

Ma l’acquisizione di Pride ha per Ericsson anche una importante valenza in ambito internazionale.
”Negli ultimi cinque anni – spiega ancora Avenia – abbiamo rilevato altrettante aziende nel settore della system integration e della consulenza, in Turchia, in Spagna, in Australia, in Svezia e in Francia. Nondimeno l’operazione con Pride è di gran lunga la più significativa anche in termini dimensionali. In prospettiva, dopo aver messo a fattor comune le reciproche competenze, nostro obiettivo è ampliare la presenza verso altri clienti e verso altri mercati. E nulla vieta che i project team di Pride possano portare la loro esperienza anche all’estero”.

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