eProcurement nella Pa, l’Italia comincia a crederci

Il volume di scambi online ha superato i 3,2 miliardi di euro, il 2,5% di tutti i beni e servizi acquistati.

La School of Management del Politecnico di Milano ha presentato i risultati della propria ricerca 2009 sull’utilizzo dell’eProcurement nella Pubblica amministrazione italiana.

La ricerca, realizzata con il supporto di BravoSolution, Consip, Csamed, i-Faber, Intercent-Er, Itradeplace, Lombardia Informatica e Procurement Channel, è stata basata sull’analisi di circa 110 enti pubblici utenti e non utenti di strumenti di eProcurement e su oltre 50 casi di studio realizzati dai provider pubblici e privati di soluzioni di eProcurement.

Nel 2008 il volume di scambi gestito attraverso applicazioni di eProcurement dalla Pa è stato di 3 miliardi e 220 milioni di euro.

In particolare, il valore del transato è quasi triplicato rispetto al 2007, tanto che l’eProcurement oggi pesa circa il 2,5% del totale di beni e servizi acquistati dalla Pa italiana.

Circa i tre quarti di questo valore sono relativi a volumi negoziati con strumenti di gare e aste online (2.416 milioni di euro, +211% rispetto al 2007), mentre la parte restante è appannaggio di altri strumenti elettronici a disposizione della Pa: mercati elettronici, cataloghi di vendita di operatori privati e negozi online a supporto delle convenzioni.

Il Consip da solo raggiunge quasi il 50% del transato complessivo. Crescono anche le operazioni gestite dalle centrali di acquisto regionali.

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