eMarketplace: riusciranno a diventare grandi?

Il Politecnico di Milano ha esaminato il ruolo dei mercati virtuali all’interno del business to business italiano

Il business degli emarketplace è ancora tutto da costruire, gli utili sono previsti nel giro di due-tre anni ma per il momento, visto che stiamo parlando di start up, il rosso domina nei bilanci. Tutto normale, se non fosse che ormai qualsiasi cosa legata a Internet induce a pensieri non improntati all’ottimismo. In attesa di buone notizie l’Associazione impresa Politecnico ha cercato di scandagliare il mondo del business to business con un censimento che ha portato alla luce 124 marketplace (ma il numero probabilmente negli ultimi tempi si è ridotto) che nel 4% dei casi hanno una banca come soggetto imprenditoriale di riferimento, per il 65% sono indipendenti per il 12% sono legati a un’impresa, per l’11% a un’associazione e per il 5% a un consorzio. Il 14% è pluriprodotto, il 13% vende Mro (maintenance, repair, operation) e servizi, mentre il resto con percentuali fra il 7 e il 4% si occupa di meccanica, tessile-abbigliamento, alimentare e agricoltura, costruzioni, legno e arredo, beni usati, sanità e altro. Il 57% ha l’Italia come mercato di riferimento.

Come è normale in un settore nato da poco i modelli di business sono eterogenei. L’analisi del Politecnico di Milano divide infatti il comparto in quattro segmenti. Il primo è quello dei marketplace informativi che mettono in contatto seller e buyer e consentono alle aziende di iscriversi in directory organizzate per categorie merceologiche mettendo online anche il loro catalogo.
I marketplace transazionali permettono di chiudere online il processo di compravendita arttraverso aste, catalogo, richieste di acquisto/vendita o borsa elettronica, mentre i marketplace transazionali integrati oltre a supportare la compravendita di prodotti e servizi danno la possibilità di integrare il sistema informativo di buyer e seller con la piattarfoma tecnologica del marketplace. L’indagine ha poi individuato i marketplace collaborativi che si pongono l’obiettivo di far condividere tra i diversi attori della filiera asset informativi rilevanti per migliorare le prestazioni dei processi relativi alla gestione della supply chain.

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