Ecco cosa sta sviluppando Microsoft

Gli scienziati di Microsoft Research illustrano i propri progetti. Si va dal motore di ricerca “anti-Google” a qualcosa di autonomico.

10 giugno 2004

La force de frappe di Microsoft dedita alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni tecnologiche si è data punto d’incontro nella Silicon Valley, luogo rappresentativo dell’innovazione tecnologica, nel quale, peraltro, la stessa casa di Redmond ha una dependance.


Il genius loci ha prodotto una serie di “confessioni” sui progetti in corso che aprono la visuale, facendo, a tratti, guardare all’indietro, verso lavori di cui si era già a conoscenza e che proseguono, a dimostrazione che i sentieri imboccati dagli scienziati di Microsoft non sono stati abbandonati.


Scopo di quella branca di Redmond che riesce a farsi destinare una seppur piccola parte dei sette miliardi del budget per la ricerca e sviluppo è arrivare in ogni modo alla creazione di prodotti. Alcuni dei quali possono liberamente ispirarsi a qualcosa che già esiste. Come i motori di ricerca.


E’ nota da tempo l’attenzione che Bill Gates rivolge a Google. Per cui il capo del software di Redmond ha messo sotto alcuni ricercatori per sviluppare qualcosa che possa togliere mercato alla creazione di Brin e soci.


A illustrare il progetto è stato l’illustrissimo Jim Gray, forse l’elemento di spicco di Microsoft Research, o comunque uno dei Distinguished Engineer più conosciuti.


Gray ha parlato di un’attività di ricerca per una mappatura statistica del Web lunga almeno un anno che si è concretizzata nel tracciamento di un miliardo di pagine Web analizzandone i cambiamenti e annotandone le anomalie. Il lavoro è servito per arrivare a costruire un motore di ricerca che, con le parole di Gray, sappia selezionare a priori i luoghi in cui rintracciare le informazioni ricercate. La chiave di sviluppo del search engine Microsoft, ovvia, è quella del risparmio di tempo nella ricerca.


Il lavoro dei ricercatori è già stato messo nelle mani del Msn Search Team.


Passando ad altro, gli scienziati di Redmond stanno lavorando su un nuovo algoritmo di mapping territoriale che dovrebbe essere utilizzato da MapPoint.Net per far trovare la strada più breve a un utente di Pda.


Altro tema caldo è quello dello spamming, che si combatte con la ricerca di nuovi algoritmi.


Microsoft Research sta lavorando seguendo più approcci, fra cui quello di istruire il sistema con tecniche di apprendimento che sappiano individuare e-mail che rientrano nel concetto spam. Facile a immaginarsi il risultato finale, praticamente impossibile fare lo stesso con le tecniche per arrivarci. Ma, tant’è, è già importante sapere che Microsoft (come altri, del resto) ci sta lavorando.


La sezione di Microsoft Research di stanza nella Silicon Valley sta lavorando sulle funzioni di riconoscimento naturale del linguaggio. Qualcosa, cioè che sta impegnando la società già da diversi anni. L’obiettivo è sempre quello più alto: poter parlare a un sistema nel proprio linguaggio di uso comune e far sì che questo comprenda tutto e risponda di conseguenza.


Mindnet, invece, è il progetto di Redmond per una rete semantica, tesa, quindi a instaurare relazioni di significato fra le parole utilizzate.


E poi c’è Boxwood. Si tratta di un progetto a lungo termine destinato agli ambienti di data center. L’obiettivo è l’abbassamento del costo di realizzazione di un sistema ad alta capacità di storage, nell’ottica della virtualizzazione, quindi con componenti di automatizzazione, controllo errori, re-inizializzazione delle risorse.


Da non trascurare, poi, l’impegno di alcuni scienziati di Microsoft insieme ad accademici dello stato di Washington e australiani, per la creazione di un vaccino contro l’Aids.

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