eBay, perché non provarci?

Un’indagine svela i motivi per i quali le aziende non provano l’e-commerce. Costi? no, in molti pensano di non avere i prodotti adatti

I nostri prodotti non sono facilmente vendibili via Internet. Internet? Non ci abbiamo mai pensato. Sono questele ragioni principali che ostacolo la corsa verso l’e-commerce da parte delle aziende italiane. I dati arrivano da un’indagine di Ipsos per conto di eBay, il più grande sito mondiale di aste on line, che in Italia ha come target di riferimento micro e piccole imprese, in pratica le aziende da 10 a dieci dipendenti. Non che le altre non possano vendere su eBay (negli Usa Ibm e altri colossi lo fanno), ma vista la struttura del sistema industriale italiano il target di riferimento è questo. L’indagine, svolta su un campione di 450 aziende fino a nove dipendenti, serve per capire che chi dice di non avere i prodotti adatti da vendere in rete spesso invece appartiene a categorie di prodotti che su Internet si vendono moltissimo. E’ il caso dei prodotti alimentari, ma anche dei prodotti tecnologici.
Al di là dei numeri di un’indagine secondo la quale il 10% delle aziende italiane pratica l’e-commerce (un dato che appare sovrastimato) rimane il fatto che eBay per aziende commerciali che vendo all’utente finale rimane un ottimo canale distributivo. Complementare a quelli tradizionali, anhe se non mancano gli esempi di chi partito con il classico negozio ha scelto poi solo l’on line.

Il sito mette a disposizione un software per l’e-commerce ma soprattutto togli al punto vendita on line la necessità di spendere un sacco di soldi per fare pubblicità in rete. Su Internet non esiste infatti quella rendita di posizione che nel mondo reale deriva dall’avere un negozio posizionato in una strada di forte traffico. In rete tutti sono uguali e per fare arrivare i potenziali clienti sul proprio sito bisogna farsi conoscere. Ebay permette di evitare questo tipo di spesa grazie a un grande numero di visite. In Italia, per esempio, gli utenti registrati sono 1,6 milioni di persone e secondo le rilevazioni di Nielsen in agosto oltre 4 milioni di persone hanno visitato il sito www.ebay.it con un tempo medio di visita di circa un’ora.
Canale di vendita complementare, strumento per debuttare nell’e-commerce senza rischi e grandi investimenti, mezzo per ampliare la propria clientela che, anche a seconda del tipo di prodotti venduti, a quel punto si allarga a tutto il mondo e luogo dove piazzare lo stock invenduto, eBay è una delle poche società delle new economy che non ha mai tradito le attese tanto che negli Stati Uniti oltre settecentomila persone vuivono solo dei proventi delle vendite realizzate su questo sito.

Non stiamo parlando del paradiso dei venditori dove tutti hanno fortuna ma di uno strumento la cui validità è confermata dalla crescita di questi anni e che bisogna però imparare a usare. Il vantaggio è che se anche va male si perdono pochi soldi e un po’ di tempo. Il rischio può valere il tentativo.
Per questo in una serie di articoli presenteremo nei prossimi giorni un dossier eBay in modo da spiegare pregi e difetti del numero uno delle aste on line.

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