East e Middle East per far risalire Itway

Il Gruppo ravennate risponde al calo dei risultati con strategie espansionistiche sia per la parte distributiva, sia per quella di vendita diretta

settembre 2008

È una curva rivolta verso il basso quella che illustra l’andamento del titolo del Gruppo Itway nel lasso di tempo compreso tra il primo semestre 2007 e il periodo corrispondente del 2008. Ma il presidente e amministratore delegato Andrea Farina non intendere nascondere la testa sotto la sabbia, e mette il grafico in bella vista alla platea cui ha presentato i risultati di metà anno: «Non nascondo che preferirei di gran lunga che l’immagine fosse speculare – dichiara commentando la curva -, che, comunque, rimane su livelli superiori rispetto all’andamento dell’intero AllStar (il comparto dove è quotato il Gruppo – ndr)». Un risultato direttamente conseguente alla salute del dollaro (calcolato in un -12%), che con le prossime elezioni statunitensi Farina spera di risolvere in meglio. Ma intanto il Gruppo ravennate chiude il periodo con ricavi pari a 62,7 milioni di euro, con un calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fortemente penalizzata la marginalità, che registra un calo dell’Ebitda del 18,1%.
«Al netto del cambio con il dollaro, il nostro Gruppo è comunque cresciuto più del mercato».

Una consolazione che spinge il presidente di Gruppo Itway a mostrare cosa bolle in pentola per raggiungere, nel prossimo futuro, obiettivi ambiziosi.
Con l’ultima acquisizione, che ha portato Itway Vad ad aprire una filiale in Turchia, oggi l’anima distributiva conta cinque aziende parte del gruppo: l’Itway Italiana, Itway France, Itway Iberica, Itway Hellas e, appunto, Itway Turkey. Filiali che, rispettivamente, seguono 2.000, 1.000, 1.600, 300 e 400 tra Var e system integrator. «L’ingresso in Turchia ci consente sia di seguire il mercato locale – specifica Farina -, sia di avere un punto d’ingresso nel mercato mediorientale, da molti nostri concorrenti considerato pericoloso e, quindi, non presidiato». Ma le mire espansionistiche non si fermano al Mediterraneo. Entro il 2010 il distributore ha messo in conto l’apertura di nuove filiali in Svizzera, nell’Est Europa e nell’Area dei Balcani, oltre ad acquisizioni nell’area della distribuzione e della system integration (in questo caso Farina fa un riferimento, vago, a un piccolo system integrator fortemente specializzato dell’area milanese).

Altro ambito di business del Gruppo è la vendita diretta ai clienti enterprise, seguita attraverso la controllata Business-e, la quale è stata recentemente trasformata in Spa,
e che vive di commesse importanti, come le gare recentemente vinte per progetti di sicurezza, sia per le sedi periferiche dell’Arma dei Carabinieri, sia per Banca Italia. Ma le attività di Business-e stanno anche in Siria, dove ha in attivo progetti per il settore Finance, e in Libia, dove, grazie all’intermediazione dei governi italiani passati, è in corso un progetto per la gestione sicura delle frontiere (progetto del valore di 6,5 miliardi di euro a corollario del pacchetto delle opere richieste come risarcimento dei danni di guerra) che vede la partecipazione di Mohamed Gheddafi, figlio del Colonnello, il quale gestisce le infrastrutture del Paese.

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