E se Intel cambiasse il branding?

Voci americane suggeriscono che Intel possa intraprendere la stessa strada di Amd, “battezzando” i processori non in base alla velocità di clock, ma in base alle performance generali.

16 marzo 2004 Ogni tanto il tema ritorna. E così, sulla scia di una
politica di branding adottata da Amd fin dal 2001, questa volta
tocca a Intel proporre un nuovo criterio di
denominazione per i propri processori per pc, basato più sulle prestazioni
generali del sistema che sulla velocità di clock
.
La notizia,
riportata dalla stampa statunitense e al momento non confermata dalla stessa
Intel, rappresenta l’accettazione da parte dell’azienda di una situazione de
facto. Negli ultimi anni una serie di fattori sono andati via via ad assommarsi
alla sola velocità di clock nella determinazione delle performance generali di
un sistema: clock, cache, bus, tanto per citare i principali. E tutte
concorrono, rendendo un processore più adatto a un task rispetto a un altro.

A questo punto, un diverso sistema di denominazione, che riunisca in un codice
facilmente interpretabile tutto questo set di informazioni, risulterebbe più
efficace sia per la stessa Intel, sia per i suoi clienti, per posizionare un
processore nella corretta fascia di mercato e di prezzo.
Le stesse fonti
americane suggeriscono che un primo esempio del nuovo modello di denominazione
potrebbe già attuarsi con l’arrivo del prossimo Pentium-M
Dothan
, per il quale non si parla di un significativo incremento della
velocità di clock rispetto ai Pentium-M attualmente in circolazione, bensì di un
raddoppio della cache di secondo livello.
Del resto, qualcosa di analogo è
stato già fatto con Centrino, brand che identifica una
specifica classe di prodotti, non necessariamente i più performanti dal punto di
vista della velocità di clock, ma fortemente indirizzati a un utilizzo “mobile”.
Specializzazione che ne giustifica anche il prezzo.

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