Benché la normativa italiana al riguardo sia oggi all’avanguardia, poche le informazioni sulla gestione documentale e magra la percezione dei reali vantaggi
Settembre 2005, Lo scenario sul mercato della gestione documentale
tracciato da Enrico Acquati di Sirmi è il seguente:
si tratta di un mercato complesso, in significativa evoluzione (la crescita
è a due cifre), ma l’azienda utente lo percepisce come argomento
di basso livello. Il suo valore è pari a 600 milioni di euro, di
cui 110 milioni di servizi non It, 140 milioni di euro relativi ai prodotti,
il resto che si riferisce all’It vera e propria. Un mercato che comunque
va spiegato ai clienti. E forse proprio per questo alla domanda diretta
posta ai presenti alla tavola rotonda a Ict Trade: "Chi di voi utilizza
una soluzione di gestione documentale?" solo una persona ha risposto.
Del resto, dal nostro sondaggio emerge un dato alla pari tra chi risponde
che i clienti ignorano le opportunità legate alla gestione documentale
e chi invece ne percepisce il cambiamento in atto, mentre solo l’8% lo
subisce. Insomma, alla base bisogna ancora sapere di cosa si tratta e
quali sono i vantaggi quando si parla di archiviazione elettronica o di
firma digitale.
Per questo ci pensa Infocamere, che della consulenza sulle
normative al proposito fa il suo business, proponendo anche una soluzione
per la conservazione dei documenti da integrarsi ad applicativi già
esistenti. I vantaggi sono chiari e li spiega Marco Pellegrini
di Infocamere: «Arricchimento dell’offerta dei rivenditori,
aumento del valore medio del contratto con i clienti per i Var e le software
house, creazione di un’offerta pacchettizzata per gli Isv».
Massimiliano Cabella, del distributore Dataese, invece,
spiega: «Perché il mercato ha difficoltà a decollare?
Perché siamo ancora troppo attaccati alla carta e perché
gli Edp manager vedono tutto questo come un problema, come una tecnologia
che si aggiunge a un’altra e non come un’opportunità per migliorare
e riorganizzare i flussi e la sicurezza aziendali».