È Ibm la reginetta dei Web service

Gli analisti del Meta Group premiano Big Blue in qualità di miglior operatore del “coraggioso nuovo mondo” dei servizi Web. Staccati Microsoft, Sun e Hp.

6 marzo 2003 Chi è il più bello del reame dei servizi Web? Gli analisti del Meta Group non hanno dubbi e, nel corso del 14esimo forum annuale della società svoltosi a Barcellona nei giorni scorsi, hanno incoronato Ibm quale miglior azienda all’interno di un mercato ancora in fase di consolidamento. Secondo la società di analisi di mercato Big Blue ha infatti la più chiara visione di business, la più semplice filosofia It, le più avanzate risorse di ricerca ma, soprattutto, una maggiore esperienza di sistemi complessi rispetto agli altri concorrenti del settore.

Chi potrebbe insidiare da vicino il primato di Ibm è Microsoft, che però, insieme a Sun Microsystems e Hewlett Packard, secondo le analisi del Meta Group fino ad oggi ha mostrato più lacune che punti di forza. I Web service, secondo il vice presidente della direzione esecutiva di Meta, Val Sribar, diventeranno un elemento critico delle infrastrutture It nei prossimi 20 anni. L’analista inoltre vede nel “Web esteso” la via più indicata per permettere alle attività commerciali di sviluppare operazioni It in grado di snellire le procedure delle aziende, di valutare le tendenze e di rispondere in maniera veloce. L’abilità di Microsoft nel catturare il cuore e la mente degli sviluppatori Sme, secondo i ricercatori, tornerà certo utile all’azienda di Redmond, che incontrerà però qualche difficoltà nel liberarsi da un passato da monopolista e continuerà a dimostrare scarsa maturità nella distribuzione di soluzioni robuste per richieste critiche e altamente complesse.

Bea e Oracle potranno influenzare il mercato, ma occuperanno comunque un posto di secondo piano nel futuro delle infrastrutture per i servizi Web. Sap potrebbe scegliere di appoggiarsi al portafoglio di altri vendor, piuttosto che rappresentare un player di infrastruttura per conto proprio, mentre le offerte di Sun suscitano ancora qualche scetticismo: nonostante la forza del brand in Java, l’azienda non sembra infatti essersi impegnata a fondo per liberarsi dalla reputazione di fornitore di hardware proprietario e dagli alti margini, in un mondo di software dal basso profilo che aumenta giorno dopo giorno la sua estensione. Hp è invece da apprezzare per l’attenzione alla gestione di infrastrutture di un certo peso, ma le lacune in materia di prodotti middleware, hardware legacy e strutturazione dei costi torneranno a suo svantaggio.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome