Dove sono finiti gli start up man?

Secondo una recente analisi questi professionisti, fuoriusciti dalle dotcom, si sono ottimamente riciclati proprio presso le società della old economy

Che fine ha fatto lo start up man? Si è
riciclato. Alla grande.
Fuoriuscito per libera scelta o licenziato dalle
dotcom, non ha alcun problema a trovare lavoro. La cosa curiosa è che oggi
lo troviamo proprio nelle aziende tradizionalmente old come banche e
assicurazioni, la cui evoluzione impone la ricerca di personale con
piglio imprenditoriale e skillato sull’e-business.
Lo sostiene Anna
Calvenzi, partner di Inlay, società di head hunting, e di Petronilla.it,
sito di recruitment online di figure manageriali nel campo dell’Information
& communication technology (Ict), dalla cui analisi Calvenzi ha tratto
una serie di dati utili a comprendere le dinamiche del mercato del lavoro
nel campo delle figure manageriali del settore.
La net economy ha creato
lavoro e ha fatto sviluppare una mentalità imprenditoriale, oggi molto
richiesta in diverse circostanze. Basti pensare ai fenomeni delle
privatizzazioni e del consolidamento di imprese come le multiutilities (cioè
le aziende che forniscono acqua, gas, energia, che si consorziano in un
network per offrire servizi tramite le Tlc).
D’altro canto, lo sviluppo
di nuovi progetti e-business non può che alimentare la richiesta di Chief
technology officer e Webmaster, Web marketing manager e business developer,
cioè di figure professionali che andranno a occupare posti di responsabilità
all’interno di imprese, soprattutto nei settori finance (35%), telco (25%) e
multiutilities (25%).
Qualche nome? Unicredito, H3G, Edison. In
particolare, in ambito banking & insurance c’è una forte richiesta di
consulenti strategici già esperti (da 1 a 3 anni di esperienza) da impegnare
in progetti di virtual banking, trading online, leasing online, smart card
per servizi Internet. Sul fronte telecomunicazioni sono, invece, molto
richiesti gli start up men con una breve esperienza nei progetti di
billing, enterprise portal, Crm, applicazioni wireless per Umts, video
on demand.
Nelle multiutilities, infine, vanno di moda gli statistici,
generalmente professional e manager, per progetti di Crm, analisi di
mercato, abitudini di acquisto.
Secondo l’analisi condotta da Petronilla,
gli start up men sono molto richiesti perché condensano buona parte delle
caratteristiche richieste oggi dal mercato: autonomia, focus sugli
obiettivi, ambizione, imprenditorialità, conoscenza del mercato,
allineamento alle nuove tecnologie.
Di fatto, sono per lo più simpatici,
ma in parte “arrogantelli” (20%), i “marketing and strategy”; bravi, ma un
po’ chiusi in se stessi, i tecnici.
Gli start up men che conservano
maggiormente lo spirito che ne ha accompagnato l’avventura nelle start up
sono generalmente i profili junior, cioè quelli per lo più destinati al
settore telco, dove si entra in contatto con contesti fortemente innovativi,
che permettono di dare sfogo alla sete di conoscenza dei più giovani,
attratti da realtà dove ci sia molto da strutturare e organizzare piuttosto
che gestire il day-by-day.
Calvenzi si dichiara soddisfatta del successo
del portale sull’Ict recruitment.
Ciò dipende da vari motivi: innanzitutto
dietro a Petronilla c’è Inlay, società di head hunting; inoltre, Petronilla
presenta richieste di aziende con brand molto noto rendendo appealing la
risposta, non vende database di candidati, ma fa selezione in automatico
offrendo una serie di servizi di orientamento. Permette, inoltre, un
rapporto one-to-one, è veloce e assicura la riservatezza del candidato che
può decidere di rispondere o non rispondere all’offerta senza che l’azienda
abbia la possibilità di vedere il curriculum nel solito database di
curricula. 

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