Distribuzioni, il motore di un’idea universale

Per parlare di Linux in maniera completa, bisogna fare riferimento alle esistenti personalizzazioni, massima espressione pratica che l’Os libero ha assunto nel tempo. Questi pacchetti a “interfaccia popolare” saranno gli artefici del successo di massa della creatura di Torvalds.

Linux è, a oggi, il progetto più significativo nato dalla globalizzazione delle risorse umane che l’era digitale e Internet hanno reso possibile. Nacque nel 1991 da un’idea dell’allora studente Linus Torvalds, il quale si prefisse lo sviluppo di un sistema operativo in stile Unix riscritto ex novo, partendo dall’esempio di un altro sistema, Minix. Torvalds decise di rendere disponibile il codice sorgente del proprio lavoro su Internet, decretandone così il successo. Molti programmatori accolsero l’iniziativa, contribuendo inizialmente allo sviluppo del kernel e poi alla dotazione di software.


Linux abbracciò subito il progetto Gnu, per dare un punto di riferimento allo sviluppo, e una particolare licenza, la Gpl, a tutela della libertà di questo sistema operativo. Tale licenza prevede che con il software, di cui l’autore mantiene la proprietà intellettuale, sia reso disponibile il codice sorgente, dando a chiunque la possibilità di apportare correzioni e migliorie o di creare, su quella base, nuovi progetti.


Altre tecnologie, come Cvs, sorsero in seguito a semplificare e organizzare la partecipazione di vari sviluppatori a ogni singolo progetto. Un esempio di tecnologia Cvs è il portale Sourceforge (http://sourceforge.net) finanziato da Va Linux Systems, che ha raccolto in un anno di vita più di 100mila programmatori impegnati in circa 13mila progetti).


Uno dei punti di forza di Linux è la sua struttura "aperta", che ha reso possibile lo sviluppo di supporti compatibili con tutte le tecnologie esistenti e allo stesso tempo ha permesso di rendere compatibili le proprie tecnologie native per tutti gli altri sistemi (ricordiamo, ad esempio, Perl, Php, Tcl/tk). Un ulteriore punto a favore di Linux riguarda la sicurezza: lo sviluppo "aperto" fa si che siano rilasciate versioni aggiornate ed eventualmente corrette del software, testate continuamente non da un gruppo ristretto e limitato di persone, ma da migliaia di programmatori e appassionati in tutto il mondo.

Le capacità tecniche


Grazie alle prestazioni e a soluzioni innovative, come l’implementazione a livello kernel dell’Ip-masquerading, o a software di alta qualità, come il famoso Web server Apache, Linux si è imposto in ambito professionale, arrivando in poco tempo ad avere una posizione di predominio in alcuni settori "tecnici". Ad esempio, la quasi totalità dei provider Internet, dei server Web (di cui possiamo vedere le statistiche all’indirizzo www.netcraft.com/survey) e dei server Smtp (server di posta) presenti su Internet adottano Linux.


Un impulso definitivo per l’affermazione di Linux presso il grande pubblico è arrivato dalle "distribuzioni", kit software messi a disposizione di società che si occupano di assemblare e distribuire sistemi Linux completi (kernel e una raccolta di software a corredo, oltre a software di configurazione personalizzato, procedure d’installazione). Alle distribuzioni si deve il maggior impegno, soprattutto economico, nello sviluppo di Linux, in particolar modo nella portabilità su macchine con processori a 32 e 64 bit (Linux, infatti, oltre all’architettura x86 del pc, suo ambiente nativo, è presente per architetture "particolari", come Sparc, Alpha e PowerPc per Macintosh) e nella sua crescita verso il mercato consumer, ovvero sistemi d’uso domestico e aziendale.


Le varie distribuzioni Linux possono essere gratuitamente scaricate via Internet (si possono perciò trovare spesso anche nei Cd allegati alle riviste) oppure acquistate. Il vantaggio che deriva dall’acquisto è, solitamente, quello di avere manuali cartacei, Cd di software aggiuntivo, ma soprattutto un periodo di assistenza gratuita, sia per quanto riguarda l’installazione che per quanto riguarda la parte tecnica ed eventuali problemi.


Di rilievo è anche l’interesse crescente che colossi del calibro di Ibm, Hp, Intel, Computer Associates, Dell, Nec, Hitachi, Mitsubishi, Fujitsu, Sgi e altri hanno cominciato ad avere verso questa piattaforma, usando Linux nei propri sistemi enterprise e nei cosiddetti "supercomputer" affiancando le maggiori distribuzioni Linux e finanziandone lo sviluppo (ultimo esempio è Osdl, Open Source Development Lab, Odslab.org), cosa che fa ritenere probabile l’ulteriore futura crescita e affermazione di questo Os.


Se l’affermazione di Linux nelle società "dot com" e nelle professioni che riguardano direttamente la rete è stata istantanea, assistiamo oggi a una progressiva diffusione di questo sistema in ambito aziendale e professionale.


I vantaggi di adottare Linux a livello aziendale, oltre all’affidabilità e alle performance, sono dovuti principalmente all’abbattimento dei costi che questa soluzione porta. È possibile, infatti, installare liberamente Linux in ogni computer della propria Lan, sia con funzione di server, sia di workstation. In reti "miste" Linux offre la massima compatibilità con protocolli di condivisione delle risorse, quali Nfs (Unix), Smb (reti Windows) e Appletalk (Mac), e, sua prerogativa, il supporto di vari filesystem che lo rendono capace di leggere e scrivere hard disk e floppy provenienti da ognuno di questi sistemi. Può, dunque, essere visto anche in funzione di "anello di congiunzione" tra le piattaforme. Da non sottovalutare anche la possibilità di ricompilare i sorgenti del kernel adattando l’Os alla macchina per sfruttarne le potenzialità.

Oltre la gratuità


Inoltre la maggior parte del software per questo sistema operativo ricade sotto licenza Gpl ed è quindi gratuito. Esistono anche ottimi software non Gpl, con licenza proprietaria, solitamente gratuita per uso personale e, comunque, con costi ridotti, rispetto ad altre soluzioni, per uso commerciale. Alcuni esempi sono StarOffice (la suite Office per Linux di Sun Microsystem, completamente compatibile con Office di Microsoft), Ibm WebSphere Homepage Builder V4.0 (Web editor visuale di Ibm), Ibm Jdk (Java development kit), "Borland Kylix" (Delphi per Linux anche in versione Gpl), Vmware (emulatore capace di far "girare" qualsiasi sistema operativo in una finestra di Linux).


L’attenzione che è stata data ai suoi "desktop environment" (Linux possiede più di un’interfaccia grafica) lo ha reso semplice e intuitivo nell’uso anche a utenti che provengono dal mondo Windows o Macintosh, senza dover rinunciare alle prestazioni e alla natura di "server".


Linux è oggi una realtà consolidata, un sistema competitivo, che ha raggiunto, con l’uscita del kernel 2.4, la piena maturità, adattandosi in maniera ottimale a qualsiasi uso.


Gli It Labs hanno fatto girare cinque distribuzioni fra le più popolari, cercando di trovare conferme circa le attinenze, evidenziando, laddove possibile, le diversità e verificando la bontà del comune denominatore Linux come sistema operativo per l’utilizzo aziendale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome