Dischi a stato solido, la rivoluzione alle porte

In linea con le esigenze di prestazioni, ma anche con quelle di risparmio dei consumi energetici e di ecocompatibilità, i dischi a stato solido (Ssd), basati su tecnologia flash, stanno portando una vera e propria rivoluzione anche nel settore dello st …

In linea con le esigenze di prestazioni, ma anche con quelle di risparmio dei consumi energetici e di ecocompatibilità, i dischi a stato solido (Ssd), basati su tecnologia flash, stanno portando una vera e propria rivoluzione anche nel settore dello storage aziendale. Non avendo parti in movimento, questi dispositivi sono, infatti, in grado di ridurre notevolmente i consumi rispetto agli hard disk (Hdd) usati nello storage tradizionale. Secondo alcuni test condotti da Ibm, le soluzioni che utilizzano questa tecnologia possono fornire un miglioramento delle prestazioni fino all’800% con una riduzione dell’ingombro fisico dello storage di circa l’80% e del consumo energetico fino al 90%. Inoltre, potendo raggiungere un velocità di trasferimento dati (Iops – Input/output operation per second) più elevata, i dischi Ssd rappresentano la soluzione per consentire a molte organizzazioni di eliminare il classico collo di bottiglia costituito dal limitato numero di I/O raggiungibile con gli hard disk convenzionali. Le implementazioni Ssd-based risultano vantaggiose soprattutto nei data center dove vengono elaborate moli di transazioni finanziarie e di trading, o in quelli che controllano i sistemi di prenotazione delle linee aeree e in cui è possibile ridurre i tempi di latenza nella capacità di risposta dei sistemi.

I grandi nomi sono già attivi. Google ha messo in campo un progetto di aggiornamento dei server nei propri data center basato su Ssd, mentre verso la fine dell’anno scorso il sito di social networking MySpace ha annunciato di essere passato dagli hard disk drive tradizionali a quelli Ssd sui propri server, per gestire tutto lo storage primario, dichiarando di usare meno dell’1% dell’energia consumata dall’infrastruttura precedente.

Intanto i vari vendor di soluzioni sono al lavoro per rendere disponibili soluzioni hardware-software in grado di far migrare i dati delle aziende verso le tecnologie flash. Soprattutto i progetti sono sull’implementazione di ambienti ibridi, in cui i dischi tradizionali vengono complementati con quelli Ssd. Sui primi vengono spostati i dati meno critici, affidando la gestione dei dati ad accesso frequente ai dischi a stato solido.

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