DevOps: la metodologia che unisce It e business

Uno studio promosso da Ca Technologies e un seminario online promuovono DevOps come metodologia in grado di far dialogare mondi finora separati e di far viaggiare l’It alla stessa velocità del business.

Riuscire a conciliare le esigenze del business e le risorse dei dipartimenti It, riuscire a conciliare i tempi del business e quelli dell’It sono forse due delle sfide più pressanti per le imprese oggi, strette tra la crescita di domanda di nuove soluzioni e nuove opportunità provenienti dai dipartimenti e dalle line of business e l’inevitabile contrazione di budget e risorse che il contesto economico porta con sé.
Una sfida, certo, che può trovare tuttavia una soluzione adottando un approccio differente allo sviluppo software: DevOps.
”Il business richiede una frequenza più alta di aggiornamenti applicativi, più piattaforme da supportare e implementare, test più complessi, cicli di delivery accelerati – spiega Paolo Restagno, Senior Director DevOps SEMEA di CA Technologies -. Per questo l’unica risposta può venire non da una tecnologia, ma da un approccio nuovo allo sviluppo e ai suoi processi”.
Restagno parla di un movimento culturale che si sta formando intorno a DevOps, tanto da considerarlo uno degli ambiti a più alta crescita negli ultimi due anni.
”DevOps – spiega – supera il semplice concetto di automazione: risponde di fatto alla richiesta di cloni sufficientemente intelligenti per simulare gli ambienti di sviluppo e disponibili 24 ore su 24, per consentire di usare le infrastrutture aziendali solo nell’ultimo miglio della fase di sviluppo”
Ecco perché di front alla richiesta di una definizione di cosa sia DevOps, Restagno parla di una metodologia che consente di migliorare la comunicazione, l’integrazione, la collaborazione tra development e operation e, in sintesi estrema ”di un processo di trasformazione che impatta i processi, le persone e le tecnologie che abilitanti”.

Per capire, al di là delle valutazioni teoriche, come la metodologia DevOps sia percepita e con quali risultati, Ca Technologies ha commissionato nei mesi alla società di ricerca Vanson Bourne uno studio che ha coinvolto 1300 responsabili IT in nove aree geografiche europee (Francia, Germania, Israele, Italia, Paesi Bassi, Paesi iberici, Paesi scandinavi, Regno Unito e Svizzera) e in 12 altri Paesi nel resto del mondo.
In Italia sono stati coinvolti 75 It executive di aziende con un fatturato annuo di oltre 100 milioni di dollari.

Nonostante le marcate evidenze che si registrano tra Stati Uniti ed Europa e – se pur più contenuti tra Europa ed Italia – le prime evidenza sono incoraggianti.
Adottare una metodologia DevOPs consente alle imprese di migliorare sensibilimente la qualità delle applicazioni, accelerando nel contempo sia la frequenza di implementazione sia il numero di software e servizi portati in esercizio.
E non si tratta di miglioramenti minimi: dallo studio emerge infatti che nelle aziende italiane si parla di un 30 per cento di miglioramento in termini qualitativi e tra il 26 e il 24 per cento in termini quantitativi.
Tradotto in effetti positivi sul business, si parla di maggiori ricavi, di incremento di nuovi clienti e accelerazione del time-to-market.

Per quanto recente, il tema DevOps non è dunque estraneo alle imprese italiane, che non solo conoscono la tematica, ma in buona misura hanno già in piano misure di adozione della strategia.
Del resto, sottolinea lo studio, le aziende sentono la pressione dalle numerose richieste di nuove applicazioni di altissima qualità in tempi strettissimi che arrivano dalle line of business e percepiscono DevOps come il metodo che può aiutarle nel cambiamento che il nuovo contesto richiede.

Certo, come ogni movimento culturale che si rispetti, anche nel caso di DevOps si tratterà di cambiamenti graduali, che richiederanno nuovi skill e competenze all’interno delle aziende, così come imporranno un nuovo concetto di collaborazione tra i diversi dipartimenti.
Di fatto l’approccio DevOps deve passare dalla teoria alla strategia inevitabilmente finirà per coinvolgere persone, processi e le stesse organizzazioni aziendali.
”C’è ancora un importante lavoro di evengelizzazione da fare – conclude Rostagno – . Non si può pensare di implementare DevOps su processi scadenti. DevOps è un viaggio che l’azienda intraprende e comporta un cambiamento culturale importante, perché porta a parlarsi mondi che normalmente non dialogano”.

Al tema DevOps, Ca Technologies e www.01net.it hanno dedicato un seminario online.
Per seguirlo e conoscere più in dettaglio sia la tematica sia i risultati della ricerca, è sufficiente collegarsi a questo indirizzo.

Sarà inoltre possibile porre domande, inviandole all’indirizzo email di redazione: sarà nostra cura inoltrarle agli esperti di Ca Technologies perché abbiano risposta.

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