Design e tecnologia guidano la trasformazione del mercato della moda

Accenture traccia un profilo dei macro trend significativi che caratterizzano l’industry del fashion, in fase di importanti cambiamenti. Le aziende del settore richiedono soluzioni e servizi in grado di garantire l’unicità del dato e di ridurre il livello di invenduto.

Gli elementi a corollario del mercato del fashion comprendono aspetti che creano pressione e spingono le aziende a ripensare le strategie e a considerare nella giusta luce il comportamento dei consumatori finali, che cercano qualità e collezioni curate, legate a designer e frequenti riassortimenti. Esistono molte sollecitazioni, le aggregazioni a livello internazionale (principalmente per quanto riguarda le imprese di dimensioni maggiori) sono un fenomeno costante e il canale distributivo, soprattutto sull’area retail, si sta modificando. La volontà è di arrivare il più vicino possibile al cliente anche con negozi di proprietà o in franchising e attivando logiche di Customer relationship management. Dal punto di vista della produzione, invece, la tendenza è di migrare all’estero con forme di sourcing differenti a seconda della fascia di prodotto e di immagine che si vuole dare. "Per l’area basic, il focus è su Far East, Europa dell’Est, India e Nord Africa – spiega Andrea Bassignana, senior manager dell’area products di Accenture -. Queste ultime nazioni, insieme alla Cina, stanno emergendo con qualità significative anche per merce di fascia media". Oltre a un discorso di supply chain, le aziende si stanno riconfigurando sull’offerta con la creazione di seconde e terze linee per ampliare il ventaglio di consumatori da raggiungere.


Oltre la fase puramente creativa, è la tecnologia a prendere per mano l’azienda in questo momento di trasformazione. A partire dalla pianificazione degli approvvigionamenti (per ridurre al minimo gli stock di materiale invenduto), con una previsione della domanda basata anche su caratteristiche e trend associati alla storia della categoria prodotto.


Continuando lungo la catena di trasformazione, sulla parte manufacturing, le imprese hanno l’esigenza di integrarsi con i terzisti ai quali subappaltano in conto lavoro la produzione. "Anche qui la tecnologia è significativa – dice Bassignana -, ci sono molte soluzioni snelle e fashion oriented che permettono un dialogo in tempo reale. Per l’area retail, invece, i filoni It rilevanti sono quello della Business intelligence e del Crm, per tenere sotto controllo il processo di pianificazione dell’assortimento, quello di identificazione dei livelli di servizio e, assolutamente non ultimo, il recupero delle informazioni di vendita".

Approcci differenti


Grandi imprese e aziende di taglio padronale esprimono esigenze It differenti."Programmi significativi di trasformazione vengono richiesti da case con complessità e competitività alta, spesso frutto di fusioni o acquisizioni e, quindi, con processi disomogenei e soluzioni non razionalizzate", prosegue il manager. Le società più piccole partono, invece, da business case, con un corretto bilanciamento tra costi e benefici. "Sulle medie imprese italiane si lavora in modo più mirato – puntualizza il manager -, ad esempio sul supply chain planning, che è un processo abbastanza circostanziato e sul quale è abbastanza semplice intervenire, avendo un confine delimitato". Interventi circostanziati riguardano anche il Crm per disporre di informazioni, magari su sistemi transazionali, su quelli di cassa o sul venduto.

La risposta del system integrator


Gli elementi premianti che le aziende riconoscono ai system integrator, sono sicuramente il bagaglio di esperienza, la metodologia, la rigorosità e il rispetto dei tempi. "A questi – aggiunge Bassignana – si sommano eventuali soluzioni sviluppate ad hoc. Noi ci muoviamo su offerte e servizi mirati, basandoci su esperienze già vissute che presentiamo ai nostri clienti".


La metodologia di Accenture può essere sintetizzata nell’utilizzo di vari template, di determinate logiche di lavoro strutturate che prevedono fasi iniziali di preparazione del progetto, identificazione delle aspettative, definizione del modello a tendere.


Il cliente ha un ruolo significativo, ponendosi alla guida di attività quali la fase di test e di conversione di dati. "Per l’area fashion – conclude Bassignana – utilizziamo una serie di best practice, un bagaglio di processi di riferimento e di soluzioni configurate anche, se solo parzialmente, sulle esigenze del cliente che riducono i tempi di progetto".

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