Dell abbandona la piattaforma di riferimento Unisys su Windows Datacenter

Brutto colpo per il costruttore di Bluebell, che, dopo Compaq e Hp, deve incassare un’altra rinuncia al supporto della propria tecnologia Cmp.

Proprio nel momento in cui un concorrente come Unisys si appresta a rilasciare un importante upgrade della sua linea di sistemi di fascia alta, Dell Computer dichiara di non essere più interessata a supportare il server a 32 microprocessori oggi commercializzato con il suo brand. Si tratta del terzo colpo consecutivo alla strategia Unisys, che puntava a estendere il più possibile la distribuzione della sua piattaforma Cmp (Cellular multiprocessing). Unisys aveva compiuto qualche progresso sul difficile percorso della standardizzazione di questi sistemi, già adottati da alcuni dei maggiori fornitori di server Intel ad alte prestazioni, ma ora Dell si unisce a due colossi come Compaq e Hewlett-Packard nella decisione di abbandonare il supporto di Cmp. I sistemi progettati da Unisys avevano una particolare ambizione: diventare la piattaforma di riferimento per gli utilizzatori del sistema operativo Windows Datacenter.

I portavoce di Dell confermano che in futuro i server a 32 processori, consacrati nel dicembre del 2000 come la punta di diamante di una strategia che avrebbe esteso il portafoglio prodotti Dell «fino alle applicazioni più complesse», non verranno più costruiti. Un prepensionamento forzato provocato dal difficile quadro economico generale. Unisys però minimizza, facendo sapere che con Dell proseguono i contratti per la fornitura alla clientela dei servizi Unisys e che presto verranno resi noti i termini di un accordo che consentirà agli stessi clienti Dell di acquistare macchine Cmp a condizioni particolari. Nel frattempo Unisys è pronta a presentare al Cebit di Hannover i nuovi server, siglati Es7000 e basati, dopo i vecchi Pentium III Xeon 900 sui nuovi Xeon Mp da 1,4 a 1,6 GHz.

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