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Decreto Semplificazioni, le novità per la digitalizzazione

Il Decreto Semplificazioni è ora una realtà, accompagnata dalle inevitabili code di polemiche ed entusiasmi, e fra le molte novità annunciate uno spazio è dedicato alle digitalizzazioni.

A darne ampio spazio è il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, che  ne spiega gli obbiettivi:

«Favorire la diffusione di servizi pubblici in rete, agevolarne e semplificarne l’accesso da parte di cittadini e imprese. I servizi delle pubbliche amministrazioni dovranno diventare fruibili attraverso lo smartphone, lo strumento più usato dagli italiani per comunicare a distanza, e senza necessariamente obbligare a mettersi in fila davanti agli sportelli oppure a ricorrere a un computer fisso o portatile.
Per la Pubblica Amministrazione il processo di digitalizzazione deve portare a semplificazioni delle procedure, miglioramento dell’efficienza e abbattimento di numerosi costi.
Agevolare le procedure amministrative per le imprese che vogliano sperimentare progetti innovativi.»

In sintesi lo spirito dovrà essere quello di far fare (finalmente, verrebbe da aggiungere) un vero e concreto salto verso la digitalizzazione al mondo della Pubblica Amministrazione, per il quale la trasformazione digitale è stata troppo spesso uno slogan privo di contenuti, se non frammentari e ben poco organici.

Secondo lo stesso sito del Ministero, la Pubblica Amministrazione dovrà “pensare in digitale”, ed è indispensabile avviare fin da ora questo processo. Nel testo si indica la scadenza (impegnativa) del 28 febbraio 2021 come data entro la quale l’accesso a tutti i servizi erogati dalla PA dovrà avvenire in via esclusiva attraverso SPID o Carta di identità elettronica (CIE).

Medesima scadenza per l’avvio dei processi finalizzati a consentire la fruizione dei servizi attraverso la appIO , il canale unico di accesso a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. L’app dovrà consentire ai cittadini di effettuare autocertificazioni, o presentare istanze e dichiarazioni.

Con questa app, continua il ministero, i cittadini non dovranno più ricercare i servizi in digitale nei vari siti delle amministrazioni: sarà infatti sufficiente utilizzare IO, senza più dover cercare fra siti e sottopagine. Inoltre, il cittadino può farsi identificare da remoto attraverso l’identità digitale di SPID o la CIE. In questo modo si velocizzano le procedure e si migliora la sicurezza.
Sempre a proposito della CIE, è possibile chiederne il rilascio prima della scadenza della carta d’identità cartacea.

Anche lo smart working è parte della strategia: per i vari rami della Pubblica Amministrazione è previsto l’obbligo di sviluppare i propri sistemi con modalità idonee a consentire l’accesso da remoto ai propri dipendenti.

Il Decreto Semplificazioni introduce misure di semplificazione per la gestione, lo sviluppo e il funzionamento della piattaforma digitale nazionale dati. Attraverso questa piattaforma vengono resi immediatamente interrogabili, disponibili e fruibili alla Pubblica Amministrazione i dati pubblici e conoscibili.

Il decreto prevede disposizioni volte a favorire la realizzazione di un polo strategico nazionale cloud per tutelare l’autonomia tecnologica del Paese, mettere in sicurezza le infrastrutture digitali della Pubblica Amministrazione, garantire la qualità e la sicurezza dei dati e dei servizi digitali.
Sfruttando economie di scala in termini di concentrazione della domanda di risorse e di infrastrutture, è possibile disporre di infrastrutture affidabili e sicure.Viene introdotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni centrali di migrare i loro Centri elaborazione dati che non hanno i requisiti di sicurezza fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), verso un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata in Italia, il cui sviluppo è promosso dalla Presidenza del Consiglio. In alternativa le amministrazioni centrali possono far migrare i loro servizi verso soluzioni cloud per la Pubblica Amministrazione che rispettano i principi stabiliti dall’Agid). Lo stesso obbligo viene previsto per le amministrazioni locali che sono tenute a trasferire i propri servizi nella infrastruttura promossa dalla Presidenza del Consiglio o in altra infrastruttura presente sul territorio e in possesso dei requisiti di sicurezza. In alternativa le amministrazioni locali possono trasferire i propri servizi digitali verso soluzioni cloud per la Pubblica Amministrazione, nel rispetto dei requisiti fissati dall’Agid.

Inoltre, una norma del Decreto Semplificazioni obbliga a prevedere negli accordi negoziali tra amministrazioni e concessionari di servizi il dovere di fornire allo Stato, in formato aperto, i dati prodotti nell’ambito dell’erogazione del servizio pubblico.

La misura ha l’obiettivo di consentire alle imprese, alle università, ai centri di ricerca, alle start-up universitarie che vogliano avviare la sperimentazione di un loro progetto innovativo, di farlo, per un periodo limitato di tempo, chiedendo una semplice autorizzazione in sostituzione di tutti gli ordinari regimi amministrativi, anche in deroga a norme di legge che, eventualmente, lo impediscano. Al termine della sperimentazione, in caso di esito positivo, il Dipartimento per l’Innovazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri rappresenta al Presidente del Consiglio dei Ministri l’opportunità di un intervento normativo volto a regolamentare l’attività che è stata sperimentata e promuove i necessari interventi regolamentari e/o normativi.

 

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